FLC CGIL

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Prende la parola Enza Albini, segretaria confederale della Cgil Sicilia, che ricorda il percorso formativo politico che l’ha portata dalla scuola ai vertici del sindacato di categoria (Cgil Scuola e Cgil FLC) fino all’attuale incarico confederale. Albini dice che le donne hanno fatto tanti passi avanti, ricorda sua madre, donna votata solo alla famiglia e sua figlia che fa il medico e vive senza strappi il rapporto tra vita lavorativa e vita professionale. Ma non basta. In Sicilia la precarietà è donna. La politica è ancora chiusa alle donne. La segreteria confederale della Cgil Sicilia ha pari numero di donne e uomini, è vero, ma nessuna Camera del Lavoro è diretta da donne. Nonostante nella Cgil funzionino le “quote”.

Non basta perché i modelli maschili sono consolidati. Le donne non votano per le donne. Le donne che hanno raggiunto buone posizioni lavorative trasmettono modelli maschili. Albini ha ricordato il disagio di essere stata la coordinatrice di un organismo fatto da uomini che – sia pure senza intenzione – mal digerivano di essere diretti da una donna.

Il problema più importante non è conciliare la nostra vita di donne con il lavoro e il sociale, al contrario, cambiare i tempi per permettere anche agli uomini un diverso e migliore sistema di vita. La differenza di genere non significa una diversa intelligenza, un’intelligenza emotiva come dice qualcuno. L’intelligenza è intelligenza, le nostre differenze riguardano la sensibilità, l’allargamento delle prospettive, i bisogni.

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