FLC CGIL

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Dopo le pensioni si affronta adesso il tema della violenza, cosiddetta di genere.

Su questo tema si svilupperà un confronto di due legislazioni, Italia e Spagna. E si svolgerà attraverso un duetto tra Isetta Barsanti Mauceri, dell’Ufficio legale della FLC Cgil e Teresa Martìn Garcìa, del Consiglio nazionale della ricerca di Madrid. Le due relatrici mettono a confronto le leggi dei due paesi e il titolo dei loro interventi è: “Violenza di genere, dal ‘reato invisibile’ alla trasmissione di ‘valori’” .

Apre il "duetto" Isetta Barsanti che ne spiega le modalità e cede la parola a Teresa Martìn Garcìa riservandosi il secondo intervento.

La situazione in Spagna.

In Spagna, la recente Legge 1/2004 di Protezione Integrale contro la Violenza di Genere fornisce una risposta globale alla violenza esercitata sulle donne e costituisce un importante strumento penale e procedurale per la loro assistenza e protezione integrale. Ma ci sono ancora diverse carenze di adattamenti normativi o modifiche regolamentari per cui l’applicazione della legge presenta molti ostacoli: ci sono forti disuguaglianze territoriali; non esiste un programma integrale e complessivo nei settori sanitario, assistenziale o giudiziario a livello nazionale con lo scopo di ottimizzare il contributo di questi settori contro questo tipo di violenza; mancano i mezzi e i programmi di sensibilizzazione, di formazione e di riqualificazione delle professionalità che intervengono in queste situazioni, ecc.

Teresa Martìn Garcìa descrive dettagliatamente questi ed altri ostacoli, soffermandosi in particolare su quelli che più di altri impediscono o rendono difficile la protezione delle vittime di violenza di genere in Spagna. In conclusione sottolinea l’importanza dell’educazione nel rispetto della dignità delle donne e dell’uguaglianza tra donne e uomini. Nella realtà spagnola, le aggressioni sulle donne hanno una speciale incidenza, poiché oggi c’è una maggiore coscienza rispetto a epoche precedenti. Eppure la violenza contro le donne non solo è ancora un “reato invisibile”, ma produce anche un rifiuto collettivo e un evidente allarme sociale.

Scarica la relazione integrale.

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