FLC CGIL

15:00

Decrease text size Increase  text size

La dott.ssa Vera Marincioni, ritiene che il ruolo del Ministero del Lavoro vada rivisto dopo una fase di insensibilità verso le tematiche della Formazione Professionale.

Afferma che: “la FP è un servizio pubblico di pari dignità dell’istruzione declinato nell’ambito del LIFE LONG LEARNING. La FP è un diritto che deve essere concretamente riconosciuto ad ogni cittadino come diritto al lavoro.

Per questo occorrono una serie di misure nel quadro della strategia di Lisbona a sostegno della Formazione professionale come diritto individuale all’integrazione sociale e professionale.

La F.P. è un bene pubblico nel quale ambito hanno interloquito attori sociali quali i sindacati, le associazioni, ecc.. Il sindacato deve dare un contributo etico come patrimonio e risorsa civile delle politiche dei saperi.

Sono stati pensati una vasta gamma di politiche attive del lavoro; apprendistato, fondi interprofessionali, inserimento al lavoro, ecc.. C’è stata una continuità fra le due precedenti legislature che non hanno realizzato la piena esigibilità del diritto soggettivo alla FP (vedi esclusività delle risorse di provenienza comunitaria). L’offerta per gli apprendisti copre meno di un quarto degli apprendisti, non c’è un regolamento.

Spero, ha affermato la dott.ssa Marincioni, che lo Stato riesca a costruire un sistema stabile e nazionale della Formazione professionale come lo è la scuola.

Inoltre, va regolamentata la Formazione Continua.

Stiamo lavorando ad un disegno di legge sul LIFE LONG LEARNING che ha possibilità di essere realmente concretizzato, così comeva “riregolato” l’accreditamento delle strutture.

Occorre ripensare a nuovi sistemi di Welfare da riallacciare all’apprendimento per tutto l’arco della vita ed accompagnando la flessibilità e la professionalità come opportunità positiva. Nell’ambito dell’invecchiamento attivo la Formazione permanente può svolgere un ruolo di “manutenzione delle competenze”.

Altro ambito nazionale da tenere in conto è la partita degli Standard Formativi e la sussidiarità verticale, ivi compresi i poteri sostitutivi che possono valere anche per la Formazione Professionale.

Altri campi riguardano gli snodi: monitoraggio, valutazione, standard, ecc. e dobbiamo lavorare per il paese non per i territori.

La Formazione Professionale non può parlarsi addosso, va valorizzato il ruolo delle parti sociali per una sua politica nazionale, declinata regionalmente”.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Non solo ai banchetti nella tua città,
ora puoi firmare anche online.

FIRMA SUBITO