FLC CGIL

18:00

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Conclude i lavori della giornata Fulvio Fammoni, segretario nazionale della Cgil, responsabile delle politiche del lavoro e formative della Confederazione, che si complimentaper l’iniziativa, che dà seguito e concretezza all’impegno assunto dalla FLC Cgil al suo primo Congresso.

Nel condividere i contenuti dei molti ed articolati interventi della giornata, Fammoni ha denunciatol’aumento esponenziale delle assunzioni “precarie” negli ultimi anni, che hanno superatoper numero quelle a tempo indeterminato, la vera novità nel mercato del lavoro del nostro paese. Così come, per responsabilità delle regole del mercato del lavoro approvate dal centrodestra, si è indotta nella popolazione la convinzione che flessibilità (intervenire su regime orario, organizzazione del lavoro, qualifiche professionali, con la contrattazione) coincida con precarietà (meno diritti, meno salari, meno tutele, senzaconfronto con le parti sociali). Per superare e correggere questo convincimento ci vorrà un grande impegno, a partire dalla revisione delle norme sul lavoro.

L’Italia è campione del vento che corre per l’Europa sul lavoro, contrario agli impegni di Lisbona: le scelte di molti governi europei hanno avuto come riferimento la libertà di licenziamento di ispirazione americana, contro cui in Europa ed in America hanno manifestato milioni di persone, anche se poco o nulla a proposito è stato detto.

In un modello di sviluppo povero, scuola, ricerca e formazione costituiscono un lusso insopportabile. Di certo queste grandi questioni non si risolvono solo modificando le regole del lavoro, ma certo ne costituiscono un passaggio ineludibile.

Anche chi fino a ieri ci ha accusato di essere ideologici, ora comincia a dire che avevamo ragione sull’assunto che quelle regole vanno riviste: è vero, noi vogliamo togliere norme ma abbiamo anche detto che va costruita una nuova legislazione del lavoro ed abbiamo fatto proposte precise, alternative sui punti da cancellare.

Contrattazione, non reiterazione dei contratti a tempo determinato (si veda l’accordo spagnolo), lotta al lavoro nero, appalti: su ciascuno di questi temi abbiamo fatto una proposta di merito su cui chiediamo che il nuovo Governo intervenga, a partire dall’applicazione del Programma dell’Unione che in molti punti condividiamo.

Nel 2005 è cresciuto sia il lavoro nero che quello precario, con buona pace di chi sosteneva che con il precariato avremmo combattuto il lavoro nero!

Perché mai solo noi che chiediamo di cancellare la legge 30 faremmo politica, e non Montezemolo che invece chiede di mantenerla?

I giovani il 9 e 10 aprile hanno votato in maggioranza centro sinistra: meritodelle tante battaglie che la FLC ha sostenuto in questi anni contro le politiche scolastiche e formative del governo di centro destra.

Ora chiediamo risposte concrete al nuovo Governo che auspichiamo si insedi al più presto: ci vuole una legge di sistema sul lavoro e non interventi a “pezzi”. Per poter cominciare ad impostarla occorrono atti concreti per il 2006 che consentano l’avvio di quella discussione.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

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