FLC CGIL

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Maria Brigida, Segretaria Nazionale della FLC Cgil.

Questo è il primo dei poteri forti, come è stato affermato di recente dal Presidente del Consiglio.

E noi vogliamo far vivere tutta, questa affermazione. La scuola superiore è una scuola di frontiera, strattonata, bistrattata, ma non è una scuola silente. Ne sono prova i documenti dei collegi dei docenti, le occupazioni spontanee delle scuole, i tanti incontri ai quali partecipano i lavoratori ma anche la società civile che vuole partecipare, protestare, lottare.

Noi abbiamo deciso di organizzare questa manifestazione proprio per far parlare le scuole.

L’avevamo chiesto al Ministro, lei ha solo concesso l’apertura di uno spazio su internet, non sappiamo se e chi sia intervenuto.

Non ci risulta sia stata insediata nessuna commissione, se c’è non sappiamo chi vi partecipa. Non sappiamo chi ci ha lavorato, chi è l’artefice delle proposte.

La crisi di governo aggrava questa situazione di incertezza. Addirittura, nonostante la crisi, il Ministro è riuscita a farsi dare il via libera dai partiti della coalizione di centro destra.

Per noi il metodo è sostanza, l’abbiamo detto con la nostra proposta programmatica: l’ascolto, la partecipazione e poi la proposta. Con un progetto che non è condiviso da chi lo deve tradurre in pratica quotidiana, qualsiasi progetto non può funzionare.

Anche coloro che non potranno intervenire oggi, continueranno ad avere il nostro ascolto, avranno il loro spazio in altre nostre sedi. Sarà uno spazio aperto, vogliamo proseguire il confronto.

Costoro si fanno beffe della Costituzione, riducono la qualità, fanno arretrare la promozione sociale. La sostituzione dell’obbligo scolastico con il diritto dovere ne è la prova più evidente.

Tutti i testi fin qui prodotti dal MIUR sono all’insegna della genericità e del pressapochismo.

Si divide, si attacca il sistema nazionale d’istruzione, si riducono gli organici, non si da valore alla conoscenza.

Purtroppo si potrà sapere solo fra qualche anno il lavoro prodotto con gli alunni, come avrà inciso sulla loro crescita. E' questo il bello della nostra professione ma anche la nostra preoccupazione per quello che potrà essere fra qualche anno proseguendo con questa demolizione del sistema nazionale d’istruzione.

Per questo abbiamo costruito la nostra proposta programmatica, l’abbiamo discussa, condivisa e proposta al Paese, a chi si propone di andare al governo, a chi ci è appena andato nelle regioni.

Noi diciamo no ad una scuola che separa, che divide, diciamo si ad una scuola che unisce, ad una scuola con l’obbligo scolastico a 18 anni per garantire sviluppo e crescita sociale.

Bisogna garantire risorse e un progetto complessivo pensando al futuro, pensando ai bambini, ai ragazzi di oggi e a quelli di domani.

Questo noi proponiamo a chi vuole governare, nel paese e nelle regioni.

La scuola non può essere un tema residuale di qualsiasi politica di governo, se si vuole puntare allo sviluppo.

Per questo la legislazione Moratti non può essere corretta, va abrogata.

Il sistema d’istruzione deve essere nazionale ma le regioni hanno un ruolo importante: per il diritto allo studio, spetta loro programmare, spetta contribuire alla nascita di un vero sistema nazionale della formazione professionale, nella distinzione dei ruoli e delle competenze.

La parola ora a voi, vi ascoltiamo con molto interesse. La democrazia si nutre di partecipazione.

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  • 2 DICEMBRE| Riunione su prosecuzione confronto CCNI integrazione MOF 2024/25 e su DM continuità didattica. MIM, ore 15:30.
  • 3 DICEMBRE| Riunione su prosecuzione contrattazione FUN 2024-2025 dirigenti scolastici. MIM, ore 16:00.
  • 5 DICEMBRE| Prosieguo confronto su Sistema valutazione risultati dirigenti scolastici. MIM, ore 15:00.
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