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Tullio De Mauro ha preso la parola sottolineando l’importanza che un programma per la conoscenza sia patrimonio di tutto il sindacato, che tutto il sindacato assuma l’idea che senza un salto di conoscenza, competenza, capacità le società deperiscono, e i sintomi di deperimento in Italia sono ormai evidenti. E’ ancora più importante però che il “Cantiere della conoscenza” sia nella società tra la gente, è li che va diffusa la consapevolezza che oggi è forte qui. De Mauro ha voluto anche ribadire che non basta nemmeno il coinvolgimento delle categorie interessate, gli insegnanti, gli studenti, i genitori, perché la scuola della Repubblica è nostra, la paghiamo noi e chi va meno a scuola è quello che paga di più, in termini di soldi dati, ma soprattutto di mancata restituzione di cultura. Secondo De Mauro bisogna diventare bravi comunicatori per spiegare tutto questo alla gente, ai cittadini che imparino i nessi tra ricerca teorica che poi diventa ricerca applicata e poi produzione o magari riorganizzazione… De Mauro ha concluso il suo intervento dicendo che non c’ scatto etico se non c’è scatto intellettuale.

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