FLC CGIL

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E' Enza Albini , Segretaria generale della FLC della Sicilia, a fare gli onori di casa e ad aprire i lavori.

Presenta il nostro "Programma per la Conoscenza" evidenziando le proposte di metodo e di merito al fine di costruire quel sapere e quelle conoscenze di cui il Paese ha assoluto bisogno.

Ci si trova ad una scelta tra due alternative in campo: da una parte progressiva deligittimazione della scuola pubblica, secondarizzione dell'università, marginalizzazione delle Accademie e dei Conservatori, riduzione della ricerca a settore servente del mercato; dall'altra una politica della Conscenza che interagisca con lo sviluppo, le richieste della società, i progressi del sapere.

L'autonomia delle istituzioni formative legate al territorio ma liberi dal mercato e dal liberismo individualista, il diritto allo studio che garantisca ad ogni individuo un contributo economico crescente in una banca del tempo educativo con fondi pubblici cui attingere per percorsi scolastici formativi successivi, obbligo scolastico, educazione degli adulti potenziata nei centri territoriali, politiche attive per garantire esiti più elevati nell'università e nell'alta formazione sono tutti nodi del sistema che vanno rivisitati nella loro circolarità.

Approfondire a Palermo il tema dell'elevamento dell'obbligo scolastico, cioè della permanenza dei nostri ragazzi nel circuito formativo, ha il ssignificato di una grande sfida di legalità a partire da un territorio da cui continuano a giungere segnali inquietanti (periodiche devastazini alle scuole, violenze nei confronti di docenti e personale Ata).

Tutti segnali inquietanti che lasciano intravedere un possibile fallimento educativo, a fronte di un sistema formativo debole, sempre più in crisi per il suo progressivo smantellamento persiste una società parallela molto forte con i suoi modelli devianti, la sottocultura violenta delle borgate che si rafforzano nel mito della impunità mafiosa. Il nostro obiettivo è la permanenza a scuola fino a 18 anni, priorità dell'obbligo non solo perchè lo vuole l'Europa ma come imperativo per la coscienza civile di tutti noi.

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