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Ma perchè questa iniziativa qui a Rimini? San Patrignano: struttura privata contro le tossicodipendenze, comunità chiacchierata per i metodi repressivi.E’ la sede che il Ministro Moratti ha scelto per il convegno dei Ministri Europei sul disagio scolastico.

Quali messaggi escono da tale scelta?

1.Privatizzazione: si sceglie una struttura non statale così come si danno i soldi alle famiglie purché iscrivano i figli alle scuole private.

2.Drammatizzazione: disagio = tossicodipendenza, allarme droga a scuola, allarme ordine pubblico, allarme delinquenza, la via dell’allarmismo spettacolarizzato, la stessa che ha spinto il Presidente del Consiglio a lanciare l’allarme casse dello Stato in TV a reti unificate per terrorizzare il paese sulle pensioni.

3.Segregazione: la pedagogia che si vuole suggerire, comunità apposite, classi apposite, si comincia isolando il disagio si continuerà con l’handicap si finirà separando i bravi da i meno bravi, i ricchi dai poveri, i licei dai professionali come prevede la legge 53.

4.Repressione: dei comportamenti attraverso la restaurazione del voto di condotta e controllo poliziesco attraverso il presidio delle scuole all’insaputa dei docenti e dei dirigenti scolastici.

Con questo biglietto da visita il Ministro Moratti pretende di presentare la scuola italiana all’Europa dimenticando le tradizioni d’integrazione sociale, di presidio culturale del territorio, di contributo alla crescita economico sociale del Paese, di rimozione degli ostacoli alla crescita dei cittadini (art. 3 della Costituzione) che hanno fatto grande la nostra scuola pubblica. Da soli questi argomenti rappresentano già dei buoni motivi per manifestare contro questa riunione. Ma in tutta Europa soffiano venti che già ben conosciamo: la tendenza a separare gli alunni in base ai risultati scolastici e alle prospettive di lavoro e di vita, ad anticipare la scelta dell’indirizzo scolastico, a separare le competenze istituzionali sugli ordini di scuola, a ridurre risorse e organici, a precarizzare il rapporto di lavoro del personale, a privatizzare interi pezzi del sistema educativo. Trovare riuniti tutti i Ministri europei dell’Educazione è un occasione per manifestare contro tutto ciò e per evitare che le volontà restauratrici del Governo italiano si saldino alle spinte conservatrici che aleggiano in Europa.