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Si passa al secondo intervento in programma. “Il sistema scolastico tra autonomia scolastica costituzionalizzata, devolution e sistema delle autonomie territoriali” a cura di Andrea Morrone, professore di diritto regionale all’Università di Bologna.

Riforma del titolo V, disegno di legge delega Moratti e progetto di revisione costituzionale sulla devolution sottopongono l’istruzione e la scuola a sollecitazioni diverse e, per certi versi, opposte. La legge costituzionale numero 3 del 2001, lasciando immutati i valori costituzionali connessi all’istruzione (art. 33, 34), distribuisce la materia istruzione tra diversi soggetti: lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali, le istituzioni scolastiche. Il modello sotteso alle disposizioni, nonostante i ripetuti e spesso complessi intrecci di competenze, è quello di un pluralismo delle autonomie (territoriali e non) nel quadro di valori nazionali condivisi, di cui tutore ultimo resta il legislatore nazio
nale. Il disegno di Legge Delega Moratti, nel riordinare completamente il sistema scolastico, tende a separare la dimensione statale dell’istruzione (primo ciclo e sistema dei licei) dal sistema regionale (cui viene trasferita integralmente l’istruzione e la formazione professionale), ridimensionando, rispetto alle potenzialità del titolo V, l’autonomia delle istituzioni scolastiche. Il progetto di devolution, presentato dal governo su iniziativa del ministro Bossi e già approvato al Senato, invece, recide il sistema nazionale di istruzione, perché affida all’autonoma iniziativa di ciascuna regione la disciplina dell’organizzazione scolastica e la gestione degli istituti. Il modello in questo caso è quello di un regionalismo fortemente differenziato che, stante le ambiguità del testo, si svolge senza unità e senza il concorso delle istituzioni scolastiche.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

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