FLC CGIL

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Prendono il via i lavori della seconda giornata del Convegno.
Anche oggi la sala è gremita a confermare il successo della manifestazione registrato nella prima giornata.
Il primo intervento in programma è quello di Roberto Pettenello del direttivo nazionale FFR CGIL: "L’integrazione nelle politiche europee per la formazione".

L’intervento della Commissione europea sulle politiche di istruzione degli stati membri è oggi molto più forte che nel passato, grazie, innanzitutto alla politica europea dell’occupazione, fondata sull’obiettivo di promuovere una forza lavoro competente e qualificata.
Ogni anno gli Stati membri devono predisporre il Piano nazionale per l’occupazione, sui quali la Commissione europea svolge verifiche circa la realizzazione degli impegni presi. Ciò sta producendo effetti positivi circa una politica sull’occupazione coordinata a livello europeo.
In questo contesto, la formazione, quale accompagnamento al lavoro e al reinserimento lavorativo, diventa un momento fondamentale della politica di sviluppo di ogni paese membro.
Infatti nelle ‘Linee Guida’ vengono indicati obiettivi molto concreti e si stabilisce di utilizzare almeno 25.000 miliardi di lire del Fondo Sociale europeo per il periodo 2000/6 per la formazione. Ciò ha contribuito a far crescere in modo straordinario il ruolo della formazione nel nostro Paese (sia pur con diversi livelli di qualità) rispetto ai decenni passati.
Il Consiglio Europeo di Lisbona del 23-24 marzo 2000 ha fornito un’ulteriore spinta propulsiva per il ruolo della formazione nelle politiche europee. Si è individuato, infatti, nella ‘economia basata sulla conoscenza’ lo strumento fondamentale per realizzare una crescita durevole dell’Europa, per lo sviluppo dell’occupazione (obiettivo per il 2010 di un tasso del 70%) e per una più grande coesione sociale.
Nonostante i cambiamenti politici avvenuti in Europa dopo Lisbona, che hanno accentuato le spinte verso le politiche del costo del lavoro rispetto alle risorse umane, l’influenza di Lisbona non si è ancora attenuata.
Infatti nel Consiglio Europeo di Barcellona del marzo 2002 si riconferma il ruolo decisivo della formazione nell’ambito del modello sociale europeo, ricercando "un’integrazione più stretta tra istruzione, formazione professionale e mondo del lavoro", attraverso una collaborazione più stretta tra i diversi soggetti istituzionali che se ne occupano.
Tuttavia, la politica dell’attuale Governo rivela intenzioni alquanto diverse da quelle impostate a livello europeo, per cui in Italia la formazione e la ricerca vanno perdendo il loro ruolo centrale. Per questo occorre che la CGIL e le varie categorie che la compongono assumano una forte iniziativa per arrivare ad un confronto (forse rischioso, ma ineludibile) con MIUR, Ministero del Lavoro e Regioni sui temi della formazione.

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