Ridefinizione dei rapporti tra servizio sanitario nazionale ed università
Documento CGIL concordato con SNUR-CGIL e FP-Sanità presentato nell'audizione congiunta della VII e XII Commissione della Camera sullo schema di decreto legislativo "Ridefinizione dei rapporti tra servizio sanitario nazionale ed università”.
Martedì 7 dicembre si è svolta l'audizione delle Commissioni congiunte VII e XII della Camera con le Organizzazioni Sindacali. La CGIL ha presentato il documento concordato con lo SNUR e la FP che riportiamo
Documento CGIL concordato con SNUR-CGIL e FP-Sanità presentato nell'audizione congiunta della VII e XII Commissione della Camera sullo schema di decreto legislativo "Ridefinizione dei rapporti tra servizio sanitario nazionale ed università”.
Il decreto legislativo affronta un problema complesso e difficile da risolvere, sia sotto il profilo istituzionale che di efficacia delle prestazioni, in quanto interviene sulla potestà di due autonomie istituzionali, i cui legittimi interessi devono convivere, finalizzati al progresso della società e alla salute dei cittadini.
Lo Cgil ha elaborato su tale tema un suo documento, a suo tempo inviato ai Ministeri interessati, che chiede l'intervento del Governo per una riforma che superi la pluralità dei modelli istituzionali esistenti ed individui nell'integrazione lo strumento per il miglioramento della qualità sia delle prestazioni assistenziali sia della didattica e della ricerca. In tale ambito, la Cgil indica quali principi fondamentali: a) l'attività di assistenza svolta dalle Facoltà di Medicina deve raccordarsi con la programmazione sanitaria, a livello nazionale e regionale, al fine di assicurare la tutela dei diritti dei cittadini rispetto alla qualità delle prestazioni e l'ottimizzazione nell'uso delle risorse; b) le università - e al loro interno le Facoltà mediche - si confermano come il luogo deputato per vocazione istituzionale e per struttura generalista alla formazione (nel suo necessario intreccio con l'attività di ricerca) delle alte professionalità, e quindi anche delle professionalità mediche e delle altre professionalità sanitarie, con una titolorità primaria anche se non esclusiva; c) nel riconoscere un forte ruolo di protocolli regionali tra Regioni e Atenei, è necessario prevedere l'istituzione di una nuova tipologia di azienda integrata, dotata di autonomia, la cui peculiare missione istituzionale sia in grado di assicurare congiuntamente la qualità della formazione e della ricerca e le necessarie coerenze tra prestazioni e programmazione sanitaria; d) per i docenti medici - in coerenza con quanto la Cgil chiede per tutto il personale docente degli Atenei - la scelta dei "tempo interamente dedicato" quale condizione per la collocazione in pianto organica e per il conferimento degli incarichi.
In questo quadro, la Cgil apprezza l'impostazione complessiva del decreto approvato dal Governo ed in particolare condivide i seguenti principi:
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la previsione di un unico modello di azienda ospedaliero-universitaria (art. 2), dotata di autonoma personalità giuridica, per il cui raggiungimento sono definiti tempi e fasi, che riteniamo tuttavia dovrebbero essere ulteriormente precisati per dare maggiore certezza - dopo un adeguato, ma conclusivo periodo di verifica del modello organizzativo - della realizzazione del modello definitivo;
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l'integrazione tra SSN e Università, sia attraverso la presenza congiunta negli organi dirigenti delle nuove aziende, costituiti da rappresentanti sia delle Università sia del SSN o nominati d'intesa tra i due soggetti (art. 4), sia attraverso l'organizzazione dipartimentale, prevista quale modello ordinario di gestione operativa delle aziende (art. 3);
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la previsione dell'esclusivitá del rapporto di lavoro per i docenti relativamente allo svolgimento dell'attività assistenziale - con le giuste eccezioni previste dal testo, in relazione alla specificità delle funzioni di didattica e di ricerca - che, in coerenza con quanto previsto per il personale medico, valorizza la professionalità e l'impegno personale dei docenti all'interno delle strutture pubbliche per assicurare una più elevata qualità, certamente dell'assistenza, ma anche della stessa didattica, che richiede tempi adeguati da dedicare ai giovani in formazione, come avviene negli altri paesi europei (art. 5, c. 2 e 3);
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l'assegnazione di direzione delle strutture sanitarie in base all'effettiva garanzia di assolvimento della duplice funzione (formazione-ricerca e assistenza), da parte di chi ha titolo, superando inaccettabili automatismi (art. 5);
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la chiarezza nei rapporti patrimoniali e finanziari e nelle relative responsabilità amministrative pubbliche, ivi compresa la destinazione d'uso per strutture dedicate a prestazioni assistenziali (art. 7).
La Cgil ritiene tuttavia che alcuni temi di rilievo siano assenti dal testo in oggetto ovvero che, rispetto ai principi affermati, non siano sufficientemente chiariti alcuni importanti aspetti. Pertanto, si chiede di integrare o emendare il testo in relazione ci seguenti punti:
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per il personale il cui rapporto di lavoro e contrattualizzato, il decreto legislativo dovrà rinviare esplicitamente la regolamentazione degli aspetti che lo riguardano ad accordi sindacali (in attuazione del decr. legs. 29 e successive modificazioni), sia per quanto attiene alle relazioni tra i comparti di contrattazione, sia per quanto riguarda tutti gli altri aspetti del rapporto di lavoro, relativi alla tutela dell'occupazione e delle condizioni professionali e retributive. Infatti, soltanto la contrattazione è in grado di assicurare congiuntamente la funzionalità delle nuove aziende e una completa tutela dei diritti dei lavoratori, in un contesto così complesso e diversificato quale quello che la riforma deve affrontare;
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particolare ed esplicita attenzione va rivolta al personale precario, sia laureato (medico e tecnico) che non laureato (tecnico e infermieristico). Nell'ambito della vigenza del periodo transitorio previsto dal provvedimento, tutto il personale già in servizio con contratti rinnovabili deve essere confermato a tempo indeterminato da parte delle nuove aziende e trovare la propria collocazione nella fase di assestamento. Sotto tale profilo, si chiede che il decreto legislativo affermi il principio sopra esposto e rinvii poi alla contrattazione nazionale e territoriale la definizione delle modalità attuative, nell'ambito degli accordi di cui al punto 1;
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deve essere salvaguardata la titolarità dell'Università nel reclutamento della docenza. I protocolli d'intesa tra Università e Regione determinano procedure di concertazione preventiva tra azienda ed ateneo in ordine alle funzioni assistenziali dei professori e ricercatori universitari (sia in caso di trasferimento sia di copertura di posto vacante);
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l’organo di indirizzo deve essere costituito secondo criteri di pariteticità nella sua composizione e nelle procedure di nomina dei suoi componenti, anche in considerazione delle funzioni di integrazione assegnate, relative in particolare alla coerenza della programmazione dell'attività assistenziale con quella didattica e scientifica, ed alla verifica dell'attività dei dipartimenti ad attività integrata Per tale ragione, riteniamo che i suoi componenti debbano essere nominati d'intesa tra Regione e Università; debbano essere scelti tra esperti sia in materia di organizzazione e programmazione dei servizi sanitari che di alta formazione e ricerca scientifica; che non debbano prevedersi all'interno né dipendenti dell'Azienda, né componenti della Facoltà di medicina e chirurgia a qualsiasi titolo (la programmazione del dipartimento integrato riguarda sia l'attività assistenziale che quella didattica e scientifica); che, se correttamente si prevede che sia membro di diritto il preside della Facoltà di medicina e chirurgia, analoga presenza istituzionale sia prevista anche per il Ssn [art.4 c.4];
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5. la possibilità di assegnare incarichi di direzione di struttura o di programma dovrà essere individuata in base a capacità professionali e gestionali e non automaticamente in relazione alla sola condizione di professore ordinario o associato. Si configurerebbe una collocazione per posizione, che nulla ha a che vedere con le nuove dinamiche che l'integrazione aziendale dovrebbe favorire [art.5 c.4]
Nel ringraziare per la cortesia e la disponibilità, si porgono distinti saluti.
p. la segr. naz. CGIL - Betty Leone
segr. gen. Federazione Formazione e Ricerca - Andrea Ranieri
Roma, 9 dicembre 1999
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