DDL Gelmini sull'università: il 28 settembre la FLC alla Camera per l'audizione
La FLC ribadisce la sua posizione di contrarietà all'impianto complessivo e indica alcune priorità irrinunciabili.
>> Approfondimento: alcune priorità irrinunciabili <<
Nella conferenza stampa del 23 settembre i ministri Gelmini e Tremonti hanno promesso risorse alle Università, avvertendo che “la riforma universitaria e il finanziamento «vanno in parallelo»”, e il ministro Gelmini, pur di placare la protesta che sta bloccando l’inizio dei corsi universitari, garantisce posti di professore associato per i ricercatori a tempo indeterminato che superano l’abilitazione nazionale.
Il Ministro Tremonti promette nuove risorse, se e solo se, la riforma verrà approvata.
Le cifre di cui parla il Ministro, per ora, sono poca cosa rispetto ai tagli previsti al Fondo di Finanziamento Ordinario e comunque non in grado di garantire al sistema universitario la sua sopravvivenza, messa pesantemente in discussione a partire dal 2011.
Il Ministro Gelmini, che fra le priorità mette anche il recupero dei tagli subiti dalle Università non statali, deve spiegare esattamente a quanto ammontano le risorse con cui intende finanziare le progressioni di carriera e l’immissione in ruolo di una consistente parte degli attuali precari.
Il tentativo molto maldestro di spaccare il movimento di protesta, con la contrapposizione tra ricercatori e studenti, va respinto al mittente.
Gli studenti e le loro famiglie, in questi mesi, stanno acquisendo la consapevolezza che il DDL non favorisce assolutamente il diritto allo studio, impoverendo invece l’offerta formativa e riportando l’Università italiana indietro di quaranta anni.
E’ inaccettabile il comportamento della Conferenza dei Rettori di acquiescenza nei confronti del Governo.
Invitiamo la Crui a respingere i ricatti del Ministro ed a svolgere finalmente un ruolo attivo per arrivare ad una vera riforma condivisa da tutte le componenti universitarie e che preveda il rilancio del sistema e non il suo affossamento.
La FLC CGIL rinnova le critiche già avanzate alla riforma, nella fase di discussione al Senato, che non risolve alcun problema dell'Università, appoggia la protesta dei ricercatori e dei precari ed invita tutte le componenti universitarie a partecipare attivamente alla mobilitazione; rigetta il tentativo del Ministro di bloccare con false promesse la vasta opposizione al DDL. Auspichiamo che la discussione alla Camera assuma un’impronta adeguata alla rilevanza del tema, e capace di modificare profondamente i nodi critici che il provvedimento contiene.
La mobilitazione negli atenei si intensificherà il 4 ottobre con assemblee di facoltà e assemblee generali. Al momento dell’avvio della discussione alla Camera inizierà un presidio permanente. La data dell’8 ottobre sarà un primo momento unificante delle iniziative di mobilitazione.
Nell’audizione di domani ribadiremo il nostro punto di vista ponendo l’accento su alcune priorità irrinunciabili (in allegato).
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