Sentenza della Corte Europea sulla reiterazione dei contratti a tempo determinato: la FLC CGIL invia una diffida ai ministeri competenti
Affinché venga data attuazione all’esito della sentenza la FLC ha inviato una diffida e contestualmente chiede un incontro per una risoluzione proficua del problema del precariato.
La Corte di Giustizia Europea ha deciso che i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato. La sentenza ha fatto da apripista alle speranze di centinaia di migliaia di precari che da anni coprono posti vacanti facendo funzionare le scuole, gli enti di ricerca, le università e tutte le pubbliche amministrazioni.
La sentenza era annunciata, visto che la normativa europea in materia è chiarissima già da 15 anni. La legislazione italiana, a cominciare dal collegato lavoro dell’ex ministro Sacconi (2010), se ne è fatta beffa e ora il governo subirà la procedura d’infrazione e dovrà pagare multe miliardarie, oltre ai risarcimenti per la soccombenza nei ricorsi.
Poiché tali soldi potrebbero essere usati in modo più proficuo, la FLC CGIL ha inviato ai ministri competenti una diffida per chiedere immediati e tempestivi atti volti a porre fine al comportamento omissivo dello stato italiano e a dare esecuzione immediata alla decisione della III Sezione della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre 2014.
Contestualmente la FLC CGIL chiede agli stessi ministri di attivare un’operazione di trasparenza per conoscere bene quante persone iscritte alle diverse graduatorie, comprese quelle di istituto, abbiano i numeri per entrare nei piani di stabilizzazione e di stabilizzarli subito senza attendere l'inizio del prossimo anno scolastico
Pertanto la FLC CGIL chiede di attivare un tavolo di confronto per un riordino del lavoro che farà bene ai lavoratori, restituendogli dignità, e alle scuole, alle università, agli enti di ricerca e di alta formazione artistica e musicale che potranno contare su un buon lavoro.
Ce lo chiede l’Europa!
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Roma, 15 dicembre 2014
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
nella persona protempore in carica
Matteo Renzi
Al Ministro Istruzione, Università e Ricerca
nella persona protempore in carica
Stefania Giannini
Al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione
nella persona protempore in carica
Maria Anna Madia
Oggetto:Richiesta di incontro per dar seguito alle indicazioni della sentenza europea del 26 novembre in merito alla reiterazione dei contratti a tempo determinato.
La Corte di giustizia europea con una sua recente decisione ha sancito il principio per cui è lesiva della legge italiana 124 del 1999 l’autorizzazione, da parte della Pubblica Amministrazione, al rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario senza indicare tempi certi per le procedure concorsuali. L’espletamento dei concorsi con cadenza regolare avrebbe consentito la stabilizzazione di quei posti e quindi l’immissione in ruolo dei precari che si vedono rinnovare dalla Pubblica Amministrazione di anno in anno un contratto a tempo determinato senza causale.
La reiterazione dei contratti a tempo determinato confligge con la normativa europea 199970 CE, fatta propria dall’Italia nel 2001, per la quale dopo 36 mesi di lavoro con contratto a tempo determinato in presenza di condizioni oggettive, il lavoratore ha diritto alla stipula di un contratto a tempo indeterminato.
Poiché in Italia il numero di lavoratori della scuola, dell’Università, della Ricerca pubblica, dell’Afam che si vedono reiterare un contratto a tempo determinato senza causale sono nell’ordine di decine di migliaia; poiché la FLC CGIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali avvierà migliaia di vertenze volte ad ottenere l’attuazione della normativa europea di cui sopra; poiché soltanto il risarcimento del danno a favore dei ricorrenti costerà allo Stato italiano diversi milioni di euro; la FLC CGIL chiede, con diffida regolarmente depositata, di dare esecuzione immediata alla decisione della Corte europea del 26 novembre 2014 e di provvedere all’immissione in ruolo di tutti i precari della Scuola, dell’Università, della Ricerca pubblica e dell’AFAM i cui contratti a tempo determinato sono reiterati oltre i 36 mesi lavorativi senza causale.
La FLC CGIL chiede l’apertura di un tavolo di confronto che permetta di arrivare all’obiettivo indicato dalla sentenza europea di stabilizzare la posizione dei precari con più di 36 mesi di servizio, senza nuocere con un lungo contenzioso alla proficua attività dei posti di lavoro dove la maggior parte dei precari continua a prestare servizio.
Rimaniamo in attesa dell’esito della nostra richiesta.
Il Segretario generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo
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