Immissioni in ruolo docenti: a chi giova il disorientamento dei precari?
Un sistema farraginoso che non permette ai docenti una scelta consapevole.
![Decrease text size](/images/makeTextSmaller.jpg)
![Increase text size](/images/makeTextBigger.jpg)
La propaganda governativa sulla così detta “Buona Scuola” ha avuto il suo punto di forza nello sbandierare le 100 mila stabilizzazioni dei docenti precari, come inversione di tendenza rispetto ai tagli che avevano caratterizzato le politiche dei precedenti governi.
La stabilizzazione dei precari assicura la continuità didattica che è la prima garanzia per la vera buona scuola. Ma quella continuità, nei processi di immissione in ruolo, va costruita anche rispondendo alle storie degli aspiranti che si intrecciano con la professionalità determinandone la qualità.
Il sistema messo in piedi per effettuare queste immissioni in ruolo sconfessa la propaganda del governo tesa a dimostrare un reale interesse per la scuola pubblica. Una vera corsa ad ostacoli che oltre a non coprire tutti i posti in organico di cui la scuola ha bisogno, cerca di restringere il campo degli aventi diritto, allargando a tutto il territorio nazionale, nelle fasi B e C, la possibilità di avere l’assegnazione di una sede.
Abbiamo chiesto che non ci fosse una separazione tra le 2 fasi, ma si procedesse secondo un’unica graduatoria in cui confluissero sia i posti residui dell’organico di diritto che quelli dell’organico potenziato. Tutto questo per evitare iniquità tra gli aspiranti in considerazione dell’elevato rischio di migrazione da una regione all’altra. Infatti la conseguenza di questa incertezza sta determinando tra molti precari l’idea di non fare la domanda di partecipazione al piano straordinario e rimanere così nelle graduatorie ad esaurimento, nella speranza di un posto migliore nei prossimi anni, pur consapevoli dei rischi che questo può comportare e della incertezza normativa.
Riteniamo che non debba essere l’incertezza a guidare la scelta dei docenti quanto la volontà che effettivamente a settembre gli istituti funzionino anche attraverso la scelta condivisa di chi nelle scuole deve lavorare.
Il Governo dimostri di avere a cuore le sorti della scuola e modifichi il sistema farraginoso e foriero di contenzioso previsto dalla legge 107/15. Unifichi le fasi, garantisca il 50% alle due procedure, come da sempre previsto, permettendo una scelta consapevole ai precari e soprattutto fornisca i chiarimenti sul futuro delle Graduatorie ad Esaurimento e di quelle d’Istituto.
Un posto stabile in un Paese dove non c’è lavoro è un valore che non può essere messo in discussione da una sorta di gioco dell’oca che non si capisce a chi giovi.
I più letti
-
Graduatorie ATA terza fascia 2024-2027 [SPECIALE]
-
Scuola, GPS 2024: calcolo punteggio titoli valutabili per docenti, itp e personale educativo
-
Graduatorie provinciali (GPS) e d’istituto per le supplenze 2024-2026 [SPECIALE]
-
Le ferie del personale docente, educativo e ATA nella scuola [GUIDA]
-
CCNI utilizzazioni e assegnazioni provvisorie per l’anno scolastico 2024/2025: secondo incontro al MIM
Approfondimenti
Legislazione e giurisprudenza recente
- Note ministeriali Nota 28775 del 26 giugno 2024 - Proclamazione definitiva degli eletti elezione Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione 2024
- Decreti direttoriali Decreto dipartimentale 23 del 25 giugno 2024 - Ripartizione fasce di complessità allegato A
- Decreti direttoriali Decreto dipartimentale 1621 del 25 giugno 2024 - Individuazione criteri generali graduazione posizioni di dirigente scolastico
- Note ministeriali Nota ministeriale 8969 del 24 giugno 2024 - Personale TA indennità EQ, nuovo ordinamento professionale, nuovi profili tecnici