Riordino dell'ISS: ci battiamo per un rilancio degli investimenti di pubblica utilità, come quello sulla salute
Resoconto dell'audizione alla Commisione Igiene e Sanità del Senato della FLC CGIL e degli altri sindacati sul riordino dell'Istituto Superiore di Sanità.
Mentre per le improvvide scelte del governo Berlusconi si chiude la storica sede italiana dell'European Centre for Environment and Health dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità), la FLC CGIL si batte per affrontare la questione del riordino dell'Istituto Superiore di Sanità (principale organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale italiano) in modo che esso sia occasione di un rilancio e non di una ulteriore contrazione delle risorse destinate alla ricerca per la salute della popolazione.
Il 14 dicembre il Presidente dell'Iss è stato ascoltato al Senato sul tema del riordino dell'ISS. Il personale dell'ente, così come la nostra organizzazione sindacale, ha appreso solo dal sito del Senato quale sia stata la sola istanza del Presidente per il nostro istituto: svincolare dal controllo del Ministero le variazioni di bilancio e la rendicontazione. La partecipazione del personale dell'ente continua ad essere considerata non prioritaria nelle fasi di riordino, così come non lo è stata per gli altri enti di ricerca “riordinati” in questo ultimo anno.
Nella stessa giornata anche le organizzazioni sindacali presenti in Iss sono state ascoltate. Sul sito del Senato (ma anche sul sito della FLC CGIL dell'Iss) sono disponibili i documenti che le organizzazioni sindacali hanno portato all'attenzione del Senato.
FLC CGIL, FIR CISL, UIL e ANPRI dell'Istituto superiore di sanità hanno consegnato ed illustrato un documento unitario, che fa seguito alla richiesta congiunta (fatta insieme al Coordinamento dei rappresentanti dei dipartimenti e centri e all'Assemblea permanente) di audizione alla Commissione del Senato chiamata ad esprimersi sul riordino dell'Iss.
Successivamente la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha iniziato la discussione sulla bozza di riordino anche alla luce di quanto è stato presentato nel corso delle audizioni. Da una prima lettura dei resoconti dei lavori della Commissione è evidente che sono emerse “criticità con particolare riferimento alla riduzione degli organici”, la quale non appare “giustificabile, né appare comprensibile come possa operarsi una siffatta riduzione di organico a fronte di un aumento di competenze degli enti“. Si sottolinea che c'è “un'ossessione riformista che spesso non conduce ad alcun risultato; anche il provvedimento in esame sembra rientrare in questa ottica in quanto, ad esempio, non si è di fronte ad una vera e propria riforma dell'Istituto superiore di sanità, quanto semmai ad interventi frammentari che in primo luogo implicano una forte riduzione del personale”. Per l'Istituto superiore di sanità “non ci si può limitare ad una politica attenta solo alla riduzione dei costi, tanto più che il prospettato spostamento di personale verso attività per conto terzi rischia di snaturare l'istituto, alimentando conflitti di interesse”.
Finalmente abbiamo potuto leggere anche espressioni del tutto assenti nella bozza di riordino come “l'esigenza di promuovere la ricerca, ancora così poco sostenuta in Italia”.
Le posizioni espresse dalla Commissione sono anche il risultato dell'azione della FLC CGIL e della sua capacità di promuovere un'azione comune dei sindacati e delle altre rappresentanze del personale.