OGS, un ente di ricerca di eccellenza che il Governo vuole sopprimere
Il personale dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale è in assemblea permanente dal 27 maggio per denunciare il provvedimento frettoloso e ingiustificato contenuto nella manovra economica con il quale si vuole procedere all'accorpamento ad un altro ente.
Stamattina venerdì 28 maggio, il personale dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS ha svolto una manifestazione presso la Prefettura di Trieste, alla quale erano presenti diverse parti politiche e sindacali. Una delegazione composta dal Presidente, Direttore Generale ed alcuni rappresentanti del personale è stata ricevuta dal vice Prefetto al quale sono state espresse le forti preoccupazioni per il destino dell'ente e per il futuro lavorativo dei dipendenti ed in particolare per il personale precario.
Il personale continua ad essere riunito in assemblea permanente da giovedì 27 maggio per denunciare il provvedimento nascosto nelle pieghe della manovra economica ora in discussione. È infatti prevista la soppressione dell'Ente per accorparlo al CNR proprio nel momento in cui il processo di riordino in atto, la cui conclusione è fissata per agosto, sta ridefinendo le finalità e gli statuti di tutti gli enti di ricerca per razionalizzarne attività e risorse.
Il frettoloso e ingiustificato accorpamento ad un altro ente rischierebbe di vanificare tale processo e di compromettere efficienza ed operatività dell'OGS, mettendo a rischio la prosecuzione dei numerosi progetti di rilevanza nazionale ed internazionale, anche di provenienza industriale. L'OGS, infatti, è un ente di eccellenza nella ricerca geofisica, sismologica, oceanografica, di geologia e biologia marina, con ricadute in campo ambientale e nella ricerca delle risorse energetiche. In virtù di queste competenze l'OGS si finanzia per quasi il 50% del suo bilancio attraverso molteplici attività che coinvolgono anche 110 precari altamente qualificati, senza costi aggiuntivi per lo Stato.
Roma, 28 maggio 2010