La reazione dell’Amministrazione dell’ASI, per ora veicolata solo sui social, alla proclamazione dello stato di agitazione da parte della RSU butta benzina sul fuoco!
Il personale dell’Agenzia Spaziale Italiana è costituito da figure di elevata professionalità, e non da privilegiati, che da anni garantiscono al nostro paese un primato internazionale nella gestione delle attività spaziali.
Senza entrare nel merito delle ragioni che hanno indotto il personale di ASI allo stato di agitazione, riteniamo inopportuno che alcuni componenti i vertici dell’Agenzia stiano alimentando una discussione online sulle “magnifiche sorti e progressive” dell’organizzazione del lavoro nelle aziende private contrapponendole al personale pubblico e a quello di ASI in particolare, che quando non è fannullone gode di privilegi! Una retorica ideologica e puerile, laddove, ad esempio, nel lavoro pubblico siamo di fronte al più pesante taglio di salario reale mai registrato: un aumento previsto dal Governo per il prossimo CCNL 2022-24 di poco inferiore al 6%, a fronte di un’inflazione del triennio di circa il 17%, con un taglio netto del potere d’acquisto superiore al 10%. Nell’industria metalmeccanica, ad esempio, la dinamica salariale ha visto un aumento dei salari pari a circa il 14% negli ultimi due anni.
Al di là della retorica, le discussioni si fanno nei luoghi opportuni e la nostra organizzazione sindacale non si è mai sottratta al merito delle questioni.
Per tornare ai temi della discussione che si è aperta, riteniamo sostanziale ribadire solo alcune cose attinenti le ragioni che hanno determinato la mobilitazione del personale.
Il personale ASI è costituito di figure di elevata professionalità, che non hanno uguali nell’ambito di altri comparti pubblici, in grado di svolgere al meglio le attività affidate all’Agenzia. Non hanno privilegi, poiché le regole attualmente vigenti sono in linea con quanto previsto dal CCNL e dalle norme di settore. Anzi, spesso sono obbligati dalle responsabilità loro assegnate, a lavorare anche di notte, allineandosi ai fusi orari di altre nazioni, laddove si tratti di collaborazioni internazionali. Un personale in grado di lavorare in gruppo e in grado di tessere e gestire relazioni. Non ha certo bisogno di lezioni sul “lavoro di squadra”, a meno che per “lavoro di squadra” non si intenda qualche altra cosa.
Il lavoro agile che si svolge in ASI, che è già ridotto rispetto al limite della “prevalenza in sede” prevista dalle norme, al di là delle facili banalizzazioni, ha consentito all’Agenzia, ad esempio durante la pandemia, ma anche oggi, di continuare a svolgere pienamente tutte le attività previste grazie all’impegno e alla dedizione del proprio personale altamente qualificato. La qualità del lavoro svolto è stata riconosciuta a livello nazionale e internazionale, ed è stata costantemente sottolineata dai media che hanno evidenziato i risultati eccellenti ottenuti dall’Italia nell’ambito spazio.
Questi risultati sono stati raggiunti dal personale dell’ASI, sebbene l’Agenzia sia stata sottoposta a più riorganizzazioni: una per Presidente, in sostanza una ogni 4/5 anni. Eppure le lavoratrici e i lavoratori di ASI hanno sempre garantito che le attività andassero avanti. E l’ultima riorganizzazione ha operato un vero e proprio rimescolamento del personale non sempre “ispirato” dal magnifico meccanismo della mappatura delle competenze, creando non poche difficoltà ad un numero importante di lavoratrici e lavoratori dell’Agenzia, come evidenziato anche nella recente indagine sul benessere organizzativo promossa dal CUG. Quanto all’enfasi che sulla stampa si è fatta dei risparmi, facciamo notare solo due cose: la prima è che tutte le indennità in capo ai responsabili di struttura sono pagate su risorse esterne con uno specifico accordo sindacale a norma di CCNL (per cui non si usa un solo centesimo delle risorse ordinarie di ASI); la seconda è che il risparmio andrebbe anche quantificato, visto che il taglio di alcune posizioni più basse è stato accompagnato da un aumento delle indennità previste per le posizioni apicali.
Rispetto a quello che abbiamo letto in questi giorni, potremmo dilungarci su altre questioni, ma ci limitiamo a esprimere tutta la nostra solidarietà nei confronti sia della RSU che di tutto il personale ASI che ha tutto il diritto e la dignità di difendere il proprio lavoro: è questo lavoro che fa dell’ASI una Istituzione di alto livello e noi siamo al loro fianco.
Concludiamo solo invitando l’Amministrazione a prendere una posizione pubblica a difesa del personale verso alcune notizie di stampa che ci appaiono, per dirla in maniera gentile, poco fondate e apprezziamo la saggezza del Presidente che si è rivolto, questa mattina, al Personale di ASI con lo scopo di ridurre la tensione che si vive in questi giorni, sapendo che a breve si aprirà il confronto sulle tematiche che hanno generato lo stato di agitazione del personale e che dovranno trovare soluzioni condivise.