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INVALSI: la neo presidente incontra per la prima volta i sindacati. Subito la grana delle dimissioni del Direttore Generale

Al centro del confronto il tema dei precari, delle proroghe, dello Statuto e del Regolamento d’organizzazione.

04/04/2014
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In attesa di un confronto di merito con il nuovo ministro Giannini, la prof.ssa Ajello, nominata presidente dell’INVALSI dalla uscente ministra Carrozza, ha incontrato ieri 4 aprile, FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA per un primo confronto.

La Ajello ha presentato la sua idea di valutazione: prima di tutto occorre recuperare il rapporto con le scuole, differenziare le prove, con l’obiettivo di rafforzare quelle internazionali secondo gli standard definiti e di mettere al centro l’importanza dell’analisi del contesto (la valutazione non può avere un valore assoluto, ma deve tener conto del contesto in cui avviene la misura delle competenze). Ha riconosciuto all’INVALSI il merito di aver diffuso la cultura della valutazione, ma ad oggi la certificazione delle competenze è lasciata solo ai docenti, mentre deve essere un ambito sul quale anche l’ente dovrà cimentarsi. I ricercatori dell’INVALSI devono poter svolgere ricerca libera, sia pure nell’ambito degli obiettivi strumentali fissati, al fine di migliorare la qualità della ricerca in questo campo, così come sarebbe assurdo far valutare la ricerca INVALSI da soggetti stranieri. Ha poi ammesso di aver riscontrato nell’Ente un clima diffuso di tensione e rapporti conflittuali, causato anche dalla precarietà, per cui ritiene che si debba migliorare l’aspetto relazionale. Ha confermato che sono state accolte le dimissioni del direttore generale dott.ssa Stellacci, motivate da difficoltà riscontrate nella fase di scrittura del bilancio e delle rendicontazioni sui progetti. Ha sollecitato quindi le organizzazioni sindacali a rappresentare le priorità da affrontare a partire dall’emergenza della prossima scadenza dei contratti a tempo determinato.

La FLC CGIL, nel formulare gli auguri per l’incarico che si appresta a svolgere, sugli obiettivi indicati dalla Ajello ha fatto presente come alcune delle questioni poste siano da addebitare anche alla responsabilità di chi ha condotto in questa fase l’Ente, spingendo eccessivamente sull’aspetto econometrico della valutazione, che ha rischiato di trasformare l’INVALSI in un “testifico”. Il fatto che si pubblichino manuali ad uso dei docenti per la preparazione alle prove invalsi è la prova intrinseca del fallimento degli obiettivi dichiarati, dello scarsa condivisione dei processi di valutazione con i docenti e di quanta strada resta ancora da fare perché questa sia uno strumento per la crescita del sistema d’istruzione e non un modo per giustificare la riduzione di risorse alla scuola pubblica, o per fare inutili classifiche di merito, come i governi sin qui succedutisi hanno tentato di fare, compresa l’attuale Ministra.

Se si vuole costruire, sugli obiettivi indicati, un ente di ricerca terzo, autonomo e autorevole, l’INVALSI deve uscire dalle “grinfie” del MIUR e diventare un vero ente di ricerca, rafforzare l’autonomia, la stabilità istituzionale e organizzativa (a partire dall’ampliamento della dotazione organica e finanziaria).

Purtroppo la storia degli ultimi anni invece ha dimostrato una turbolenza senza pari di presidenti, direttori generali e commissari susseguitisi senza sosta: solo negli ultimi tre anni abbiamo avuto Cipollone-Cristanini-Cosentino-Bocchieri-Sestito-Stellacci + 4 mesi di vacanza dei vertici sostituiti dal direttore amministrativo!

Sotto questo aspetto le dimissioni del direttore generale rappresentano un problema e per quelle che sono le motivazioni emerse, lasciano un ombra sulla gestione dell’INVALSI di questo periodo, ma soprattutto eliminano un punto di stabilità che aveva rappresentato la Stellacci in questi 6 mesi: è grazie a lei se si risolse allora la difficile vertenza dei precari, giunta sino allo sciopero della fame, e si prorogarono i contratti sino alla fine del 2014; ma anche il lavoro di sistemazione organizzativa, per quello che si poteva fare con le scarse risorse a disposizione, ci è sembrato positivo, per non parlare della stabilizzazione data alle relazioni sindacali o il tentativo di mettere in trasparenza l’organizzazione del lavoro, per superare pratiche gestionali informali costruitesi nel tempo. Certamente una presenza valida che avrebbe potuto dare ancora molto all’INVALSI.

Per la FLC CGIL le turbolenze su richiamate e la diffusa precarietà, sono alla base delle tensioni citate dalla Ajello, ma certamente, come detto, lo sono anche le responsabilità susseguitesi in questi anni: come non ricordare le forti polemiche sui concorsi (basta pensare ai contenziosi scaturiti e, addirittura, ad un profilo annullato con sentenza del TAR), sulla scarsa valorizzazione del precariato storico e la malcelata intenzione di sostituirli con “nuovo reclutamento”, la mancata applicazione di accordi sottoscritti, la riorganizzazione fatta in barba al regolamento e alle osservazioni dei sidnacati, o le forzature sullo statuto volute da Sestito, quando aveva già presentato le dimissioni al ministro Carrozza, o la protervia con cui ci si è rifiutati di prorogare i contratti a tempo determinato. Per non parlare del “cerchio magico” costituitosi informalmente sempre all’epoca di Sestito, rappresentato dai tre capi area allora nominati, che pensano di governare l’ente, ben oltre quelle che sarebbero le loro attribuzioni.

Come si vede c’è molto da lavorare per dare stabilità all’INVALSI ed è necessario un deciso cambio di passo. Intanto abbiamo chiesto con forza alla Ajello la convocazione di una prossima riunione sul precariato e reclutamento, e di sospendere la procedura di approvazione delle modifiche allo Statuto, per riaprire la discussione e una riflessione reale sulle incongruenze fra questo e il regolamento d’organizzazione, e la stessa organizzazione del lavoro.

Il prossimo incontro sul precariato è stato fissato per il prossimo 17 aprile, mentre per lo Statuto, la prof.ssa Ajello si è impegnata a verificare lo stato di avanzamento e a sospendere la procedura di modifica in corso.

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Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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