Cnr, oggi il CdA dovrebbe adottare la prima delibera sulla programmazione del reclutamento nel triennio 2009-2011
L'organo di governo dovrà sciogliere rapidamente vari nodi sulle carriere. La FLC Cgil chiede la prosecuzione del confronto.
Dopo la circolare n. 3851 della Funzione Pubblica, le risorse destinabili al reclutamento ordinario dovrebbero essere impegnate integralmente.
Rimangono aperti alcuni punti sulle risorse da destinare allo sviluppo professionale, con alcuni aspetti ancora da chiarire per il personale tecnico e amministrativo e una sostanziale divergenza sulla valorizzazione delle professionalità di ricercatori e tecnologi. La FLC Cgil non ritiene esaurito il confronto e ne richiede la rapida ripresa.
Di seguito il nostro commento.
Roma, 25 febbraio 2009
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Con la nostra precedente nota abbiamo illustrato le misure previste per il reclutamento dalla programmazione Cnr per il triennio 2009-2011. Con essa abbiamo annunciato nuove riflessioni, prese di posizione e proposte anche sulle misure rivolte allo sviluppo professionale. Su tali questioni, probabilmente le più qualificanti tra quelle trattate dal Ccnl, riteniamo necessari nuovi momenti di confronto. Essi, da riattivare con urgenza, sono da chiudere con altrettanta celerità, pervenendo a un’adeguata allocazione delle risorse e recuperando i ritardi sinora accumulati.
Per il personale tecnico e amministrativo occorre verificare l’equilibrio tra le risorse dedicate allo scorrimento delle graduatorie del concorso con decorrenza 1° gennaio 2006, in via di conclusione, e quelle da destinare al concorso da bandire con decorrenza 1° gennaio 2008.
Le opportunità di sviluppo professionale per ricercatori e tecnologi costituiscono il termometro della volontà d’adottare misure all’altezza di ciò che le potenzialità dell’ente richiedono. Occorre confrontarsi con una perdita del 20% delle intelligenze strutturate tra il 2002 e il 2007 e da una distribuzione dei ricercatori e tecnologi tra i livelli I, II, III che è tra le più ripide del comparto. Il tutto, in un quadro che vede l’ente eccellere a livello nazionale e internazionale.
Nelle occasioni in cui sono state affrontate questioni inerenti al personale, abbiamo sinora registrato un Cnr rigidamente ancorato a una percezione delle risorse umane come un costo da ridurre. Ci siamo costantemente dichiarati non in sintonia con questa visione, convinti che le spese correnti da ridurre debbano essere altre, ad esempio le locazioni. Soprattutto, perché convinti che crescita e valorizzazione delle intelligenze sono i principali motori di sviluppo dell’ente. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi, quindi, nel riscontrare un’analoga visione sostenuta dalla Corte dei Conti, che nella relazione sulla gestione finanziaria 2007, nel rilevarne la riduzione ha ribadito che «una valutazione dei costi del personale dell’Ente non può prescindere dalla considerazione che, per tutti gli enti di ricerca, la principale risorsa è rappresentata dalle conoscenze scientifiche e potenzialità dei soggetti che in essi lavorano.»
Per quel che riguarda le opportunità di sviluppo professionale per ricercatori e tecnologi, ferme restando le 190 posizioni da bandire con decorrenza 2007, per il 2009 riteniamo che ci siano le condizioni per mantenere perlomeno le posizioni individuate dal Piano triennale 2007-2009. Infatti:
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rispetto a quella programmazione, il mancato riutilizzo delle risorse del turn over 2006 è massiccio;
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i contenuti della circolare 3851 della Funzione pubblica consente di destinare ulteriori risorse, già dal 2009, alle progressioni di carriera: in teoria, anche il 50% delle risorse annuali del turn over.
La questione è politica. Riteniamo che il consiglio d’amministrazione debba assumere priorità chiare. Il richiamo alla Carta europea dei ricercatori non è un passaggio formale: restituire alla valorizzazione delle professionalità la centralità che ad esse compete è condizione necessaria per progettare un ente, quindi un sistema pubblico di ricerca, attrattivo e funzionale alle esigenze del Paese.