CNR: nomina Commissioni bandi ex art 15 Ccnl 2002-2005
Ulisse non è ancora arrivato ad Itaca!!!
Il CNR, dopo l’accoglimento della richiesta di sospensione delle sentenze del TAR che annullavano i bandi ex art.15 per Dirigente di Ricerca (bando n. 364.172) e per Primo Ricercatore (bando n. 364.173), ha deciso di riavviare le procedure concorsuali con la nomina delle commissioni esaminatrici. La FLC CGIL apprezza la volontà dell’Ente.
Tuttavia pare, che i vertici dell’Ente siano in procinto di nominare commissioni che escludono personale dipendente CNR per evitare possibili conflitti di interesse che potrebbero dare luogo a ricorsi e contenziosi.
Pur condividendo l’attenzione, che deve essere massima, nella scelta dei commissari di concorso, la FLC CGIL si augura che questa ipotesi non sia vera: sarebbe l’ennesima umiliazione dei ricercatori e tecnologi che, vale la pena di ricordare, sono il principale motore della produzione scientifica italiana.
Da troppo tempo i ricercatori e tecnologi nel CNR sono penalizzati, ora sono ritenuti anche “pericolosi”!
Escludere il personale CNR dalle commissioni esaminatrici non elimina il conflitto di interessi, ma lo nasconde. Infatti, non esiste alcuna garanzia di assenza di conflitto da parte di un membro solo perché nominalmente esterno, soprattutto quando sono associati agli Istituti CNR o hanno attivato una collaborazione scientifica.
La FLC CGIL chiede di smentire questa voce riguardo alla composizione delle commissioni, aprendo la strada ad un maggiore coinvolgimento della comunità scientifica interna. In particolare per questi concorsi che hanno avuto fino ad ora un percorso decisamente sofferto e che presenteranno non pochi problemi alla luce degli scarsi posti disponibili relativamente alle diverse professionalità, non certo semplici da confrontare, vista la varietà delle competenze presenti in ciascuna area disciplinare.
Il personale CNR dovrebbe essere non solo coinvolto in tutte le commissioni di concorso, ma addirittura essere presente a maggioranza se veramente si vuole costruire un meccanismo di valutazione che rispecchi le peculiarità dell’Ente.
Dovrebbe essere chiaro a questa Dirigenza che non è con l’estromissione del personale CNR che si ottiene una maggior efficacia della valutazione. Criteri chiari, stabili, condivisi, ben strutturati e con valutazioni trasparenti, non lascerebbero alle commissioni eccessive libertà interpretative.