CNR: il neo presidente Inguscio convoca i sindacati per un saluto
La FLC CGIL auspica che a questo primo incontro segua una stagione di efficaci e costruttive relazioni sindacali nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il 17 marzo si è svolto un incontro informale tra il neo Presidente del CNR prof. Massimo Inguscio, e le organizzazioni sindacali. All’incontro hanno partecipato il prof. Tommaso Edoardo Frosini, giurista, neo consigliere nel CdA del CNR che il Presidente, considerata la sua competenza giuridica, ha indicato per interloquire con i sindacati e il Dr. Massimiliano Di Bitetto, Direttore Generale.
Il Presidente ha espresso la volontà di rilanciare il ruolo strategico del CNR e della comunità scientifica affinchè torni ad essere punto di riferimento nazionale e internazionale della Ricerca pubblica italiana intercettando quindi le opportunità di collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche e private. L’obbiettivo è quello di restituire al CNR il ruolo di protagonista della Ricerca scientifica, intercettando così ulteriori risorse indispensabili per lo sviluppo del personale sia per il reclutamento sia per la valorizzazione delle professionalità interne. Il Presidente ritiene sia un’inversione di tendenza il recente Decreto Giannini con cui sono assegnate al CNR risorse sufficienti per l’assunzione di 82 ricercatori su 215 complessivamente assegnati agli EPR vigilati dal MIUR. Sul tema delle risorse la FLC CGIL ha evidenziato la poca attenzione che i Governi hanno riservato alla Ricerca pubblica sia tagliando lo stanziamento dell’FFO a favore degli EPR sia riducendo l’utilizzo dei fondi turn over per nuove assunzioni. Gli 8 milioni di euro stanziati nella Legge di stabilità (Legge 208/15) per l’assunzione di giovani ricercatori sono solo una goccia a fronte dei tagli inferti alla Ricerca. La medesima Legge ha RIDOTTO dal 60% al 25% i fondi turn over per l’assunzione di tecnici e amministrativi.
Il Presidente ritiene necessario che dovrà essere dedicata particolare attenzione al recupero del ritardo che si è accumulato nel mezzogiorno, dove, nonostante gli importanti finanziamenti ricevuti, tra cui i PON, e l’eccellenza scientifica di cui dispone, lo sviluppo va sostenuto con una politica della ricerca complessiva che coinvolga tutto il territorio nazionale.
Il Presidente si è impegnato, in accordo con i Presidenti degli altri EPR, a proporre soluzioni atte a ridurre i vincoli normativi e ottenere una semplificazione burocratica per favorire lo snellimento delle procedure con una diretta ricaduta sui tempi e sui costi di funzionamento della macchina amministrativa.
Il Presidente ha comunicato che, alla luce dell’imminente emanazione dei decreti attuativi della Legge 124/15 (Legge Madia per la semplificazione della Pubblica Amministrazione) e, in particolare, dell’art.13, su cui i Presidenti degli EPR hanno già presentato una prima proposta, ha ritenuto di “non inviare al MIUR” i Regolamenti adottati dal CdA sui quali il Ministro avrebbe dovuto esercitare il controllo di legittimità e di merito, in accordo all’art.7c1 D.Lgs 213/09. Ha rimandato altresì l’avvio della costituzione delle Aree della Ricerca ritenendo, anche a livello territoriale, che la Politica della Ricerca dell’Ente deve essere unica ed esercitata autorevolmente dal centro. Inoltre, ha informato che a breve il Governo potrebbe emanare un provvedimento che ridisegna la Governance degli EPR e, in generale, del sistema Ricerca.
Sul piano strategico interno all’Ente, il Presidente ha con forza sottolineato la necessità di evitare confusione di ruoli, avocando a sé e ai direttori di dipartimento l’onere delle decisioni in merito alla politica scientifica dell’Ente. Ritiene inoltre necessaria una visione organizzativa diversa che preveda uno staff di competenze specifiche che possa supportare le decisioni politiche.
Con la nomina del dr. Di Bitetto a DG, il Presidente ha voluto dare un chiaro segnale di discontinuità amministrativo-gestionale che, garantendo il funzionamento dell’Ente, riprendesse il percorso organizzativo che negli ultimi mesi ha vissuto un notevole rallentamento.
La FLC CGIL, con gli altri sindacati presenti all’incontro, ha messo in evidenza le problematiche più urgenti da affrontare, in particolare, la gestione delle risorse e il precariato verso il quale dovrà essere rivolto una profonda attenzione. Dovranno infatti essere trovate soluzioni, non solo interne all’Ente, per non disperdere e valorizzare le tante competenze che si sono formate nel CNR.
E’ stato infine chiesto l’impegno del Presidente a programmare con urgenza i prossimi incontri al fine di definire le tante istanze di interesse del personale rimaste inevase, tra cui alcune importanti applicazioni contrattuali lasciate sospese da mesi, come, ad esempio, l’applicazione degli istituti contrattuali 53 e 54 del CCNL 1998/2001 nonostante la normativa vigente imponga tempi certi.
Il prof. Inguscio si è impegnato ed ha sollecitato il Direttore Generale e il prof Frosini ad incontrare celermente le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni alle tematiche aperte nel più breve tempo possibile.