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Al CNR regna il caos! Il Piano di Gestione 2016 non aveva una scadenza

Il Direttore Generale scarica sul personale la sua incapacità nel pianificare.

16/11/2015
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Con una nota indirizzata ai Presidenti delle Aree territoriali di Ricerca, il Direttore Generale differisce la data per la compilazione del Piano di Gestione al 18 novembre. La nota non tiene conto della difficoltà degli Istituti, che invece devono ultimare la compilazione del Piano di Gestione entro i termini previsti; trovandosi a dover riorganizzare e rimodulare in maniera sostanziale la propria attività scientifica in un contesto territoriale, le Aree, che si muovono in maniera indipendente. La FLC CGIL ha già denunciato ampiamente l’inadeguatezza e la totale mancanza di visione complessiva.

Con la nota diffusa dal Direttore si attribuiscono responsabilità a supposte criticità legate all’implementazione tecnica del nuovo assetto organizzativo.

Per non riconoscere di aver forzato la mano, quando tutti, compresa la FLC CGIL chiedevano con forza, di rivedere tempi e modalità per la compilazione dei Piani di Gestione, il DG se la prende con le criticità informatiche ovvero con il personale che alacremente lavora per far funzionare la piattaforma.

Al  CNR la colpa è sempre di qualcun altro! A nostro avviso è “semplicemente” mancata una chiara visione organizzativa generale dell’Ente che tenesse conto della complessità della Ricerca.

Come abbiamo già denunciato la redazione affrettata del Piano di Gestione di fatto nasconde una riorganizzazione dell’attività scientifica imposta a tutto l’Ente, oltretutto in assenza dei necessari Regolamenti che rappresentano l’ossatura normativa del CNR: si tratta di quelle azioni di “eversione istituzionale” a cui molti governi e qualche “capitano d’impresa” ci hanno abituato: si forzano le regole per imporre una propria visione affatto condivisa da chi poi è chiamato ad operare. Il problema è grave. Il CNR non ha una direzione, il Piano di Gestione per le Aree territoriali di Ricerca si appoggia sul nulla  e l’iniziativa del DG, fuori dalle stesse regole interne del CNR, sta rasentando l’abuso d’ufficio. Il CNR ha bisogno di competenza e affidabilità

Queste azioni sono dannose per tutta la Rete Scientifica. A farne le spese non sono solo gli Istituti, ma le Aree stesse e il personale che vi opera, a cui viene sottratto il diritto di opzione peraltro previsto dallo Statuto.

Con una nota successiva diramata agli Istituti, qualche ora dopo, si affida ai dirigenti coinvolti l’onere di comunicare alla Rete Scientifica che, la proroga al 18 novembre è estesa anche agli Istituti a causa di alcune difficoltà emerse in questa fase di compilazione relative sia ai progetti e ai moduli interdipartimentali sia all’impossibilità per l’Amministrazione Centrale di inserire i Progetti di cui essa stessa è coordinatore.

Dentro l’Amministrazione del CNR è ora di respirare aria nuova. I ricercatori, i tecnologi, i tecnici e gli amministrativi dell’Ente meritano di meglio.

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