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Occupata l'Area della Ricerca CNR a Firenze

Contro il blocco delle stabilizzazioni e il licenziamento dei precari

03/10/2008
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Stamani 3 ottobre l'assemblea del personale del CNR di Firenze indetta da FLC Cgil, FIR CISL, UIL PA UR di Firenze, ha deciso di dare il via alla mobilitazione, attraverso l'occupazione, con un presidio permanente, dell'area antistante la sala conferenze del CNR.

L'assemblea ha inoltre individuato un comitato che organizzerà a partire da lunedì prossimo ulteriori forme di protesta, compresa la partecipazione alla manifestazione nazionale indetta l'8 ottobre davanti al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.

L'assemblea è stata conclusa con l'approvazione all'unanimità delle mozione che riportiamo in allegato.

Roma, 3 ottobre 2008
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Mozione conclusiva assemblea Area della Ricerca CNR Firenze

L'assemblea indetta in data 3 ottobre 2008 dalle organizzazioni sindacali FLC CGIL, FIR CISL, UIL PA UR giudica gravissimo l'attacco del Governo al sistema della formazione e ricerca pubblica.

In particolare il Governo, dopo aver arbitrariamente cancellato alcuni diritti contrattuali dei dipendenti pubblici, aver esplicitato l'intenzione di non rinnovare il contratto nazionale di lavoro, aver attaccato l'autonomia degli Enti di Ricerca…. intende dismettere il sistema della ricerca pubblica, attraverso un ulteriore taglio di personale e il progressivo licenziamento di migliaia di ricercatori, tecnici e amministrativi precari.

Infatti vengono tagliate le piante organiche del 10%, bloccato di fatto il turn over con la negazione delle autorizzazioni, annullate le stabilizzazioni in corso, limitata a 3 anni, in maniera retroattiva, la permanenza di contratti flessibili.

Questa scelta scellerata porterà alla dispersione del patrimonio di competenze necessarie al nostro sistema della ricerca, competenze che ne hanno consentito la sopravvivenza negli anni, nonostante la progressiva riduzione di personale (-20% dal 2001) e finanziamenti (-15% negli ultimi 10 anni).

Solo nel CNR di Firenze i precari rappresentano il 42% del totale dei lavoratori presenti. (esattamente a fronte di 338 di ruolo ci sono 241 precari, con varie forme, td, assegni, borse, cococo).

Per questo l'assemblea richiede al Governo:

  1. Il ritiro immediato dell'emendamento Brunetta che abroga le stabilizzazioni.

  2. L'immediata uscita del DPCM che autorizza le assunzioni 2008 e il rispetto del piano di

    reclutamento approvato dal CNR.

  3. La modifica della recente normativa (L. 133) che limita a 3 anni l'utilizzo dei contratti flessibili e produce di fatto il licenziamento di migliaia di precari.

  4. Il superamento del regime autorizzatorio, dei vincoli sul turn over e sulle piante organiche.

  5. Un nuovo sistema di reclutamento e d'ingresso alla carriera di ricercatore, basato sull'utilizzo del contratto subordinato a tempo determinato, con successiva valutazione e conferma a tempo indeterminato (tenure track).

  6. Il rispetto dei diritti sul lavoro, il rinnovo del contratto nazionale, un adeguato finanziamento al sistema della ricerca pubblico.

L'assemblea pertanto decide di:

  • proseguire la mobilitazione con un presidio permanente presso l'area della ricerca CNR di Firenze.

  • sostenere le mobilitazioni indette dalle organizzazioni sindacali, a partire dal sit-in che si terrà il prossimo 8 ottobre sotto il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, auspicando anche l'indizione dello sciopero nazionale del comparto.

  • individuare momenti d'incontro con le istituzioni locali, i parlamentari, la cittadinanza tutta.

  • richiedere ai Direttori degli Istituti presenti nell'Area della ricerca CNR di Firenze di sostenere le richieste del personale e sollecitare gli organi nazionali del CNR a manifestare la contrarietà dell'Ente a tali scelte.

  • partecipare e costruire iniziative con i lavoratori della scuola e della università per difendere

    tutto il sistema pubblico della formazione e ricerca.

Approvato all'unanimità dall'assemblea del personale.

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Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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