In 4mila a Firenze per una scuola buona davvero
Grande partecipazione alla manifestazione provinciale dei lavoratori della scuola. Che chiedono modifiche a una riforma "che sta producendo effetti ulteriormente peggiorativi sulla scuola pubblica, stremata da un decennio di tagli".
Obihall strapieno stamani a Firenze per l’assembla provinciale dei lavoratori della scuola, indetta dai sindacati per fare il punto sui tanti problemi sollevati dalla cosiddetta legge della "buona scuola". Circa 4mila le persone presenti, tanto che in diverse centinaia non hanno trovato posto all’interno, neppure in piedi e hanno dovuto seguire gli interventi all’assemblea da fuori, grazie agli altoparlanti.
L’assemblea ha approvato un ordine del giorno nel quale si ribadisce il "parere negativo" sulla riforma del governo e sugli interventi delle legge di stabilità 2015, "provvedimenti che stanno producendo effetti ulteriormente peggiorativi sulla scuola pubblica, ormai stremata da oltre un decennio di tagli".
Nel documento si chiede al governo il “reintegro dei tagli del personale ATA, per arrivare all’azzeramento delle limitazioni delle supplenze” di questi lavorati e “l’istituzione anche per il personale ATA dell’organico funzionale”.
A proposito di organico funzionale, per il personale docente si chiede di istituirlo "in modo che non possa essere confuso con un contingente di docenti da utilizzare in modo flessibile per le supplenze o arricchimento dell’offerta formativa su ambiti territoriali".
Infine si chiede all’Esecutivo di "aprire il rinnovo contrattuale" e di recuperare, nel piano di stabilizzazione straordinario, i docenti della scuola dell’infanzia e tutti i precari ingiustamente esclusi".
Durante l’assemblea è stato anche annunciata una grande manifestazione nazionale a Roma entro la fine di Ottobre, la cui data esatta sarà definita nei prossimi giorni.
Segue l'ordine del giorno.
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ORDINE DEL GIORNO ASSEMBLEA SINDACALE del 15 settembre 2015
L’assemblea del personale docente e ATA delle scuole della provincia di Firenze riuniti in assemblea presso il teatro Obi Hall, il giorno15 settembre 2015, dopo ampia discussione e confronto sulle conseguenze in atto a seguito dei primi provvedimenti di attuazione della L.107/15 e della Legge di stabilità per il 2015
RIBADISCE
il proprio parere negativo sulla Legge della “Buona Scuola” e sugli interventi della legge di stabilità 2015. Questi provvedimenti stanno producendo effetti ulteriormente peggiorativi sulla scuola pubblica , ormai stremata da oltre un decennio di tagli
RICORDA
che nonostante il nostro paese sia il fanalino di coda nell’area Ocse per l’investimento finanziario nell’Istruzione, la scuola pubblica continua a mostrare capacità di adattamento e a funzionare: i nostri laureati continuano ad essere ricercati ed apprezzati all’estero e lo stesso Ocse inserisce la scuola Italiana tra le migliori del mondo in fatto di inclusione socio-educativa.
CHIEDE AL GOVERNO di individuare nella legge di stabilità per il 2016 le risorse necessarie per:
- superare gli elementi di criticità della legge di Stabilità 2015, a partire dal reintegro dei tagli del personale ATA, per arrivare all'azzeramento delle limitazioni delle supplenze per questi lavoratori,
- istituire anche per il personale ATA l'organico funzionale alle reali esigenze degli istituti scolastici,
- istituire l’organico funzionale del personale docente in modo che non possa essere confuso con un contingente di docenti da utilizzare in modo flessibile per le supplenze o arricchimento dell’offerta formativa su ambiti territoriali: ciò comporta soltanto ulteriore instabilità e mobilità.
- aprire il rinnovo contrattuale. Il CCNL è lo strumento essenziale, oltre che per l’adeguamento economico, per conciliare la qualità della scuola con i diritti del personale, a partire da elementi contrattuali che favoriscano la collaborazione e la cooperazione anziché la competitività;
di recuperare, nel piano di stabilizzazione straordinario, i docenti della scuola dell'infanzia e tutti i precari ingiustamente esclusi.
CHIEDE ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
- di mantenere l’unità sindacale programmando iniziative comuni di mobilitazione anche di livello nazionale;
- di concordare una piattaforma contrattuale comune, atta a superare gli elementi della L.107/2015 che sono in spregio alla contrattazione collettiva e che renda giustizia all’impegno di una categoria che in questi anni, in perfetta solitudine e ben al di là degli obblighi contrattuali, si è prodigata per sorreggere la traballante impalcatura scolastica.
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