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Scuola: solo a un terzo degli istituti siciliani i fondi della prima tranche del PNRR per il contrasto alla dispersione

Per la FLC e CGIL Sicilia “una beffa, il piano di distribuzione va rimodulato”.

29/06/2022
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A cura della CGIL e FLC CGIL Sicilia

Solo un terzo delle scuole siciliane ha ricevuto i contributi della prima tranche dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) stanziati dal governo per il contrasto alla dispersione scolastica. E tra queste “non ci sono molti istituti che operano in contesti difficili, dove l’indice di dispersione scolastica è più alto della media nazionale” . 

Lo denunciano in una nota congiunta  i segretari della FLC regionale  e della CGIL Sicilia, Adriano Rizza e Francesco Lucchesi  che definiscono “una beffa” quanto accaduto.
Tra le “anomalie” nella distribuzione, il sindacato segnala “la prevalenza delle scuole secondarie rispetto agli istituti comprensivi, l’esclusione totale dei circoli didattici e dei Centri provinciali istruzione adulti (CPIA)”. Rizza e Lucchesi contestano “il criterio adottato per la ripartizione dei fondi, ovvero quello della ‘dispersione implicita’ che prende in considerazione i dati rilevati dall’ Invalsi ( l’istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione)  nelle prove di italiano e matematica. Tali indicatori - sottolineano Rizza e Lucchesi - non bastano a definire una mappa delle esigenze reali che hanno le scuole, per affrontare in modo appropriato il fenomeno della dispersione”. 

“Ancora una volta - rilevano i segretari di FLC e CGIL - l’esecutivo ha deciso di procedere con decreto, senza alcun confronto con le parti sociali e con le Regioni e senza alcuna informativa alle organizzazioni sindacali”. FLC e CGIL chiedono quindi la rimodulazione della distribuzione delle risorse e stanno mettendo  in campo per questo obiettivo  varie iniziative a livello nazionale. 

“In Sicilia - fanno sapere Rizza e Lucchesi - chiederemo nelle prossime ore incontri a  livello territoriale con le prefetture per denunciare quanto sopra, affinché le nostre rivendicazioni vengano trasmesse al governo nazionale”.

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