La FLC CGIL Catania alle prese con il cambiamento e il rinnovamento
Lavoratori della conoscenza e iscritti al Comitato direttivo provinciale.
A cura della FLC CGIL Catania
La buona scuola, la riforma del lavoro e la decurtazione delle risorse e la riorganizzazione del sindacato alla luce della recente riforma della pubblica amministrazione del governo Renzi, ma anche del ruolo di domani del sindacato. Questi i temi affrontati nel direttivo allargato della FLC CGIL Catania che si è tenuto mercoledì pomeriggio 1 ottobre 2014 al circolo didattico Pizzigoni di Via Siena, a Catania. Presenti il segretario regionale FLC CGIL Giusto Scozzaro, la segretaria generale FLC CGIL Catania Antonella Distefano, Rosario Patanè del direttivo provinciale, Pina Palella della segreteria confederale Cgil e Rosaria Leonardi, responsabile Dipartimento pubblico impiego CGIL.
“La FLC CGIL Catania – dichiara la segretaria Antonella Distefano – s’è già sperimentata nella riorganizzazione del sindacato a livello territoriale, avendo messo in opera da tempo in tutta la provincia, nuovi modelli grazie al prezioso contributo di pensionati e volontari. E ora siamo pronti a presentare – aggiunge – un nuovo piano incardinato su 25 responsabili territoriali, 16 responsabili di comparto e di settore, cui Rsu e delegati che consolideranno la rete provinciale”. La segreteria provinciale ha anche individuato i comparti e le aree tematiche di responsabilità: scuola, ctp cpia handicap, università, Policlinico, ricerca, Afam, formazione professionale, contrattazione scuola, amministrazione, precariato, ufficio sindacale e 6 sportelli territoriali a Catania, Acireale, Adrano, Caltagirone, Giarre, Paternò.
"Noi non siamo un sindacato-patronato, è vero – spiega la segretaria Antonella Distefano – ma è vero anche il nostro lavoro di consulenza e attenzione ai grandi e piccoli problemi dei lavoratori del nostro comparto, è fondamentale soprattutto dopo il massacro della scuola pubblica e la crescente precarizzazione". “In Sicilia il settore della conoscenza, dalla scuola alla formazione professionale, è alla deriva – ancora Distefano – e il governo regionale non è in grado di elaborare un progetto organico di riorganizzazione e di rientro del personale sempre più in esubero".
Ma c'è qualcosa di più dietro la riforma della pubblica amministrazione. "Sta passando il concetto – ha commentato Giusto Scozzaro – che il sindacato non serve più, che il Governo parla direttamente con i lavoratori, dimenticando che i corpi intermedi hanno creato la collegialità ed è questo il modello di rappresentanza che dobbiamo difendere". "Noi siamo un grande sindacato" hanno rivendicato i tanti partecipanti ed è con "l'entusiasmo e la forza delle idee che dobbiamo superare il tentativo di marginalizzazione in atto". "Si deve fare un passo in avanti di qualità" ripete Rosaria Leonardi, responsabile dipartimento pubblico impiego CGIL. "Siamo il sindacato vicino alla gente, da sempre accanto ai lavoratori e di quelli che il lavoro lo hanno perso" ha sottolineato Pina Palella della segretaria confederale Cgil che ha rinnovato l'appuntamento al 25 ottobre con la giornata nazionale di protesta a Roma. "L'articolo 18 non si tocca perché è una strumentalizzazione, la distorsione comunicativa è chiara nel tentativo di spaccare il mondo del lavoro e istillare l'odio verso gli stabilizzati, gli impiegati fannulloni della PA" ha ripetuto Distefano nella sua relazione.
Dai tanti iscritti è anche arrivata la sollecitazione al cambiamento e al rinnovamento. “Dobbiamo e incontrare e parlare e ai giovani che non troviamo più nelle nostre assemblee perché ormai stanno su internet”.
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