1135 alunni disabili nella provincia di Pesaro in classi troppo numerose e con pochi docenti di sostegno
Questa la denuncia che la FLC CGIL ha sottolineato sulla stampa.
Alla riapertura del nuovo anno scolastico a settembre, ci saranno nelle scuole della provincia di Pesaro e Urbino 1135 alunni disabili, ovvero 36 in meno rispetto all'anno che si è appena concluso per effetto dello slittamento delle scuole della Valmarecchia su Rimini.
A fronte di questo decremento di alunni disabili, sono previsti solo 493 docenti di sostegno. Dunque a settembre ci sarà un docente ogni 2,30 alunni disabili, continua ad aumentare la percentuale che l'anno appena trascorso era di 1 docente ogni 2,23 alunni disabili (1171 alunni 525 docenti), salva la possibilità di assumere insegnanti di sostegno "in deroga" per gli alunni disabili in condizioni di particolare gravità, diritto ripristinato dalla recente Sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2010.
Un numero di docenti assolutamente insufficiente a coprire le necessità provinciali.
Ciò desta particolare preoccupazione soprattutto se si considera che già lo scorso anno il rapporto alunni disabili/docenti di sostegno era tra i più alti in Italia e anche solo per garantire il rapporto medio di 1 insegnante ogni 2 alunni disabili, nelle Marche occorrerebbero almeno 388 docenti di sostegno in più.
"Sono anni che la dotazione di docenti di sostegno è assolutamente inadeguata a garantire il diritto all'istruzione dei numerosi alunni disabili presenti nelle nostre scuole e che il rapporto medio di 1 insegnante ogni 2 alunni viene sistematicamente superato" dichiara Lilli Gargamelli, Segretaria della FLC CGIL di Pesaro e Urbino.
"Sui bambini e ragazzi più fragili si scaricano anche gli effetti dei tagli complessivi alla scuola pubblica; si pensi in particolare l'aumento degli alunni per classe che rendono sempre più difficili le condizioni di apprendimento.
La legge stabilisce che le classi che accolgono alunni con disabilità siano costituite, di norma, senza superare i 20 alunni, ma nella realtà pesarese risultano numerosi i casi di disabili in classi con 27 e 28 alunni. Una situazione inaccettabile che compromette la qualità della scuola, dell'istruzione e dell'inclusione scolastica, discriminando gli alunni più deboli". Aule affollate meno professori i ragazzi portatori di handicap rischiano dunque di finire in aule strapiene. "Due le soluzioni fai dai te che molti genitori usano: limitare la permanenza oraria a scuola o tentare soluzioni individuali di concerto con la scuola".
Per la Federazioni Lavoratori della Conoscenza CGIL è necessario diffondere e alimentare una cultura dell'inclusione sostenuta economicamente, per sostenere una legge di civiltà che differenzia il nostro sistema scolastico da tutti quelli dell'Unione Europea, e nel contempo, allontanare e denunciare con forza il tentativo di sottrarne risorse, desiderio alimentato e giustificato dal rigore economico a cui tutti siamo chiamati in periodi di crisi.
"I disagi e diritti negati agli alunni disabili derivano anche dai tagli al personale ATA, insufficiente a garantire l'assistenza e la cura necessaria.
Per tali ragioni e sostenendo le puntuali sollecitazioni avanzate da alcuni Dirigenti scolastici, la FLC CGIL di Pesaro e Urbino ritiene necessario che l'Ufficio Scolastico Provinciale per le Marche Ufficio VII monitori attentamente la sicurezza delle classi con la presenza degli alunni disabili affinché vengano rispettati i limiti previsti dalle norme poiché è saltato il limite dell'unico alunno in difficoltà per classe e si è innalzato il numero di alunni, garantisca i docenti e le ore di sostegno necessarie a ciascun alunno e soprattutto autorizzi tutti i posti in deroga necessari a garantire agli alunni disabili in condizioni di particolare gravità il diritto fondamentale all'istruzione riconosciuto dalla Costituzione Repubblicana, perché è nei periodi di crisi culturale ed economica che i paesi sono chiamati a fare scelte coraggiose e non disimpegnate".
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