Dalla presunzione di innocenza alla certezza della colpevolezza?!
La FLC CGIL Milano sulle dichiarazioni del Ministro Valditara al liceo Severi Correnti di Milano
A cura della FLC CGIL Milano
“Stiamo studiando una norma per far sì che chi occupa, se non dimostra di non essere coinvolto nei fatti, risponda civilmente dei danni che sono stati cagionati”: l’ha detto il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in visita, a sorpresa, al liceo Severi Correnti di Milano dopo l’occupazione che avrebbe causato danni per circa 70mila euro. “Chi occupa, chi compie un atto illecito, deve rispondere dei danni”, ha aggiunto Valditara, che parla di bocciatura per chi è colpevole.
Certamente i danni alla struttura della scuola sono una sconfitta e una ferita, ma la scuola si occupa di educare, che significa “tirar fuori”. Anche da una situazione complessa come questa, si tratta di “tirar fuori” quello che serve per crescere, riconoscendo le proprie responsabilità ma in un contesto di diritto come scritto nella Carta costituzionale, in cui chiunque è innocente finché non si dimostra il contrario e non chiunque è colpevole finché non si scagiona.
Questo è l’atto educativo necessario perché non si perda di vista il ruolo della comunità educante, nonostante la comprensibile amarezza per quanto accaduto e per i danni alla scuola, bene pubblico.
Se così non fosse qualsiasi studente sarà sotto la spada di Damocle di vedersi accusato degli eventuali danni accertati (segnalato da chi?) durante l’occupazione? E se non sarà in grado di dimostrare la sua innocenza, sarà di fatto riconosciuto colpevole e quindi sanzionato con l’obbligo del risarcimento (caricato sulle famiglie se lo studente è minorenne) e con la bocciatura senza la valutazione collegiale dei docenti di classe?
Una vera e propria intimidazione da “bullismo istituzionale”. Una intimidazione che si iscrive nella idea autoritaria del Ministro per cui “l’umiliazione è educativa” e l’obbedienza in sé è un dovere inderogabile, in un modello di scuola dove non è prevista critica o replica, figuriamoci la protesta!
Come FLC CGIL di Milano condanniamo senza esitazione questo modello, che fa male agli studenti, ma che colpisce di continuo anche i diritti di tutti i lavoratori della scuola. E che non rappresenta affatto una risposta minimamente adeguata al profondo disagio sociale che si esprime nella scuola, purtroppo anche con l’aumento di episodi intollerabili di violenza.
Il compito della scuola e il nostro auspicio è che ora tutti si contribuisca a ricomporre la comunità scolastica, profondamente ferita da quanto accaduto.
La giusta risposta sta nella condivisione (l’esatto opposto della competizione e della umiliazione) e nella partecipazione (l’esatto opposto del comando e del culto dell’obbedienza), in una parola nella democrazia: concetto che pare oscuro al Ministro che si dichiara “del Merito” ma che si dimostra “della Paura” e dell’Istruzione.
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