Le scuole di Ravenna denunciano: i tagli agli organici mettono in discussione la qualità e l'efficienza del servizio
Scuola, la denuncia dell'Associazione/Rete delle Istituzioni Scolastiche Statali Autonome di Ravenna.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un documento di chiara e documentata denuncia dell'Associazione/Rete delle Istituzioni Scolastiche Statali Autonome di Ravenna.
A fronte di aumento di alunni, di una richiesta di un servizio più qualificato da parte dei genitori i tagli del Governo hanno come effetto immediato il peggioramento della qualità del servizio in tutti i segmenti della scuola pubblica, dall'infanzia alle superiori.
Non avevamo dubbi e la scuola reale è lì a documentare tutto ciò che avevamo per tempo previsto.
La FLC Cgil continuerà la sua battaglia in tutte le sedi per invertire questa tendenza negativa ai danni della scuola del nostro Paese.
Roma 14 luglio 2009
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ASSOCIAZIONE/RETE delle Istituzioni Scolastiche
Statali Autonome della Provincia di RAVENNA
Comunicato stampa
Gli organici nella Scuola dell'infanzia
La situazione relativa alla SCUOLA dell'INFANZIA presenta, anche nella nostra provincia, un quadro caratterizzato da un aumento quasi generalizzato degli iscritti, da numerose liste d'attesa in tante scuole. Ma a fronte della richiesta, sostenuta anche dall'USP, per n. 6 nuove sezioni (considerate prioritarie sia dall'USP che dagli Enti Locali, Provincia e Comuni, coi quali siamo in stretto contatto) (ciascuna comporta n. 2 posti docente in più e quindi 12 posti in totale) e per n. 11 completamenti (n. 1 posto docente in più), non è stato dato alcun posto in più (zero posti). Risultano pertanto inevase richieste per un TOTALE di 23 POSTI!
Ciò vuol dire che con tutta probabilità le richieste di attivazione delle nuove sezioni e dei completamenti non verranno soddisfatte neppure in sede di organico di fatto o, comunque, che alcune richieste possano essere soddisfatte solo a discapito delle risorse d'organico di altri ordini di scuola e che il processo di generalizzazione del servizio resti solo sulla carta, non tenendo assolutamente conto, nelle risorse assegnate, dell'aumento dei bambini iscritti, dato che caratterizza in modo marcato sia la nostra Regione che la nostra provincia.
Gli organici nella Scuola Primaria
Con interventi ("tagli") sull'organico della Lingua Inglese sono state acquisite risorse che hanno permesso all'Ufficio Scolastico Provinciale di dare le classi a TEMPO PIENO richieste a n. 13 scuole della provincia; non sono state invece accolte le richieste di n. 6 Istituzioni Scolastiche, situazioni queste in stand-by e in attesa dell'organico di fatto, ma le speranze sono ridotte a zero, perchè il quadro in sede di organico di fatto è molto probabile che porterà, piuttosto, altri ulteriori tagli/riduzioni nel numero dei posti docente e non come avveniva in passato a lievi aggiustamenti col segno più (+).
Gli organici nella Scuola Secondaria di 1° Grado
Gli organici di diritto nella Scuola Secondaria di 1° Grado sono arrivati alle scuole della provincia di Ravenna solamente mercoledì 10 giugno e quindi con consistente ritardo rispetto agli anni precedenti (!!).
Per quel che ci è dato sapere non abbiamo sentito di scuole che abbiano avuto meno classi di quanto richiesto (richieste secondo i nuovi parametri restrittivi e con tagli deliberato dal governo); c'è stata una consistente riduzione delle richieste relative al tempo prolungato (come era prevedibile), che ha dato luogo ad almeno n. 13 posti in meno, poi presumibilmente "utilizzati" per contenere in parte le riduzioni dei posti nelle Scuole Secondarie di 2° Grado.
Ma dirompenti sono le conseguenze derivate dalla costituzione da parte degli Uffici Scolastici di tutte le cattedre delle varie materie pari ad almeno 18 ore settimanali di lezione: in questo modo, tra le altre conseguenze, varie scuole, però, non hanno neppure 1 ora per garantire agli alunni il rispetto della legislazione in materia di Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) per quanto attiene in particolare a chi non si avvale ed ha richiesto le attività alternative (di norma erano affidate a quei pochissimi docenti di lettere che avevano cattedra inferiore a 18 ore settimanali). Portare tutte le cattedre a 18 ore ha generato anche la conseguenza di arrivare a formare cattedre con 9 ore in una classe + 1 ora (quella riservata ad attività di approfondimento in materie letterarie, inserita quest'anno dal Ministro Gelmini) in altre 9 classi (!!!) per un totale di 18 ore articolate in 10 classi!!! Inoltre, ovviamente, non ci sono ore per interventi individualizzati, a piccolo gruppo, in favore degli alunni in situazioni di disagio, più svantaggiati, che saranno quelli che saranno più penalizzati (e l'uguaglianza di tutti i cittadini sancita dalla Costituzione?). E tutto questo si inserisce in una situazione già appesantita dal fatto che nel passaggio alla Scuola Secondaria sono state eliminate anche diverse certificazioni di handicap, con conseguenti ulteriori riduzioni delle risorse a disposizione (ore per docenti di "sostegno") a discapito quindi degli alunni più svantaggiati.
Gli organici nella Scuola Secondaria di 2° Grado
La riconduzione di tutte le cattedre ad almeno n. 18 ore settimanali ha dato luogo alla costituzione di cattedre di 19-20 o più ore settimanali, mettendo così a rischio la titolarità di docenti ordinari, rendendo estremamente difficoltosa e, in alcuni casi, pressoché impossibile la formazione di un orario che rispetti la continuità ed una corretta valenza didattica, oltrechè la normale gestione delle scuole. Queste scelte si collocano in un quadro reso già difficile dagli annunciati nuovi ordinamenti per la Scuola Secondaria di 2° Grado con le connesse articolazioni delle cattedre e dai tagli ai fondi messi a disposizione per le supplenze necessarie per le sostituzioni degli insegnanti assenti (situazione finanziaria che viene così ulteriormente aggravata con tali cattedre da 18-20 ore).
Gli organici relativi al personale ATA
Anche nella nostra provincia stanno per abbattersi sulle nostre scuole – in vista del prossimo anno scolastico 2009/2010 - le conseguenze dei tagli agli organici operati dalle recenti disposizioni ministeriali e dall'ultima Finanziaria sulla base delle nuove Tabelle, con importanti conseguenze sulla qualità dei Servizi di Segreteria (per gli Assistenti Amministrativi) e sui Servizi di vigilanza/assistenza in favore di minori nei vari plessi ed in modo particolarmente delicato per gli istituti che operano con bambini da 3 a 11 anni (Scuola dell'Infanzia e Scuola Primaria) e non solo. Alcuni plessi, in conseguenza dei tagli – superiori al 6% di personale in meno già al settembre prossimo e 5-6 posti in meno nel triennio in ciascun Istituto, potranno trovarsi l'anno prossimo del tutto sguarniti nel servizio perchè privi dei Collaboratori Scolastici ("bidelli") con nomina annuale che quest'anno operavano in tali plessi, come sottolineato in più occasioni anche dal Dirigente dell'Ufficio Scolastico provinciale Dott. Giancarlo Mori.
E ciò nel momenti in cui sono visibilmente aumentate le funzioni, i compiti che sono passati in carico alle scuole e alle loro Segreterie (decentramento alle scuole di vari atti amm.vi prima di competenze degli USP ("Provveditorati") aumento dei tempi di servizio da dedicare all'aggiornamento dei sistemi di comunicazione intranet, frequenti monitoraggi con ripetute richieste di dati da comunicare spesso in tempi ristrettissimi a fronte di software ministeriali non ben funzionanti). E nel momento in cui i locali scolastici necessari per far fronte agli incrementi di popolazione sono più ampi e sono ripetute le richieste di massima apertura d'orario delle scuole, e più sentite le necessità di cura della sicurezza/vigilanza, dinanzi alle nuove e più ampie complessità che ogni giorno le scuole devono affrontare (alunni disabili, alunni provenienti da altri paesi/culture, crescente disagio sociale, ecc.).
In conclusione va sottolineato come i procedimenti di conteggio che l'Amministrazione Scolastica meccanicamente applica in sede di determinazione degli organici finiscano per penalizzare quei territori – come la nostra provincia – nei quali ci sono più tempo pieno, più tempo prolungato, più sperimentazioni, a causa di ciò che appare nel rapporto alunni/posti; e non è giusto! Tanto più che è ben evidente l'incremento ulteriore della popolazione scolastica nella nostra provincia nella nostra regione!
Dunque dovrà essere impegno di TUTTI - al di là delle opinioni personali - difendere fattivamente le RISORSE delle nostre scuole per poter garantire l'offerta formativa e la qualità dei servizi per quanto possibile.
Cordialmente
Il Presidente dell'Associazione/Rete
delle Istituzioni Scolastiche Statali Autonome
della provincia di Ravenna Prof. Piero Tamburini
La Giunta dell'Associazione/Rete
delle Istituzioni Scolastiche Statali Autonome
della provincia di Ravenna
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