Trasporto pubblico a Piacenza: aumentano le tariffe e si affossa il diritto allo studio
Così si lede uno dei diritti fondamentali di cittadinanza e di civiltà.
A cura della FLC CGIL Piacenza
Apprendiamo dagli organi di stampa locali che la Provincia di Piacenza cancella dal Bilancio 150 mila euro per il sostegno agli studenti che utilizzano il servizio di trasporto pubblico extraurbano.
Lo stralcio comporterà per le famiglie un aumento di spesa tra il 14,2% (zona di prima cintura della città) e il 35,6% gettando un'intollerabile ipoteca su uno dei diritti fondamentali di cittadinanza e di civiltà: il diritto allo studio degli studenti pendolari.
Si tratta, a parere di chi scrive, di una scelta in contrasto con la stringente necessità di garantire in questo territorio le condizioni minime di sopravvivenza ad un'istruzione pubblica accessibile a tutti e di rilanciarla partendo dalle cose basilari, come ad esempio il servizio di trasporto pubblico.
E' questa la conseguenza di scelte politiche che, tra tagli nazionali delle risorse e insufficienti interventi a livello locale, si sono mostrate irresponsabili, incapaci di garantire e salvaguardare i fondamenti democratici del Paese e, nel nome dell'aberrante logica del rigore e dei tagli lineari, travolgendo tutto senza distinzioni, non risparmiano neppure i fondamentali diritti costituzionali, a partire dal diritto allo studio.
Quando si parla di diritto allo studio, infatti, lo si intende tale proprio perchè deve essere garantita una fruizione a basso costo anche dei servizi essenziali di supporto (mensa, trasporto, accesso a biblioteche, musei, teatri...). E' inaccettabile che in una fase di crisi economica e sociale, vengano colpiti gli studenti pendolari e le loro famiglie e che, dopo anni di cattiva gestione, proprietà e azienda di trasporto scarichino sugli utenti i costi dei propri errori.
Utenti che, ricordiamo, in questi anni si sono sobbarcarti il costo di un abbonamento annuale, pagando anche per i mesi estivi nei quali non utilizzano i mezzi (tra l'altro, in quel periodo ridottissimi) e sono stati spesso costretti a “viaggi della (s)fortuna”, su mezzi obsoleti, alla stregua di “carri bestiame”, con i numerosi episodi, denunciati anche attraverso le pagine di “Libertà”, di sovraffollamento passeggeri o soppressione di fermate e corse.
La FLC CGIL di Piacenza chiede con forza che venga garantito a tutti gli studenti l'accesso ad un servizio di trasporto pubblico efficace e qualitativamente dignitoso, garanzia che richiede alcune fondamentali condizioni:
- un abbonamento speciale studenti, a tariffa ridotta e proporzionata all'effettivo periodo di utilizzo, con validità dal 10 settembre al 10 giugno
- tariffe speciali scontate di tipo sociale per gli studenti provenienti da famiglie particolarmente colpite dalla crisi (con genitori disoccupati, in cassa integrazione, in mobilità)
- rafforzamento e ammodernamento del parco mezzi
- intensificazione delle corse negli orari di afflusso e deflusso dalle scuole.
La FLC CGIL si oppone ad ogni tentativo di scaricare sugli studenti il peso di scelte sbagliate e di priorità invertite.
Gli studenti rappresentano per tutta la comunità una straordinaria opportunità di crescita culturale, economica, sociale, umana. Investire su di loro e sulla loro formazione, anche migliorando i servizi e rendendoli accessibili sul piano dei costi e dell'efficienza, significa sostenere la crescita del Paese.
Viceversa, scaricare sugli studenti e sui servizi scolastici sempre più costi e disattendendo la qualità del servizio significa negare il diritto allo studio e deprivare ulteriormente le famiglie non solo di risorse ma anche di speranza nel futuro dei propri figli.
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