Scuola: intimidazioni dall'USP di Modena
La protesta contro le decisioni del Governo sulla scuola non si ferma. Né il Governo né il ministro Gelmini trovano argomenti convincenti per tranquillizzare. Dunque si prova con le minacce e le intimidazioni.
Il diritto di critica e il rispetto per il dissenso quando si manifesta nelle forme civili, non fa proprio parte del DNA di alcuni soggetti politici e istituzionali.
Di fronte ad un dissenso largo che si esprime con forza nella società civile nei confronti delle scelte di politica scolastica di questo governo, tutto ciò che preoccupa l'onorevole Garagnani è che nelle scuole si possa giungere ad azioni di boicottaggio dei provvedimenti riguardanti il maestro unico.
Le pulsioni autoritarie si riaffacciano sotto diverse forme e trovano sempre qualche zelante Dirigente pronto a tradurre in azioni intimidatorie le preoccupazioni del suddetto parlamentare.
E' quanto accaduto in Emilia Romagna dove il Dirigente dell'ufficio scolastico regionale ha chiesto ai Dirigenti provinciali di accertare eventuali situazioni di boicottaggio delle disposizioni adottate dal Governo e il Dirigente provinciale di Modena ha prontamente diramato una circolare alle scuole invitando a comunicare le azioni di protesta messe in atto.
Con ciò richiamando l'attenzione della CGIL e della FLC di Modena che hanno prodotto il comunicato stampa che alleghiamo, insieme alla circolare che l'USP di Modena ha diramato a tutte le scuole della provincia.
Roma, 7 ottobre 2008
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Comunicato stampa FLC Cgil Modena
6/10/2008
Il sindacato scuola FLC Cgil stigmatizza il comportamento intimidatorio del provveditore agli studi di Modena
La CGIL di Modena e il sindacato scuola FLC Cgil di Modena denunciano il grave ed immotivato atto di intimidazione perpetrato dal Dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Modena (ex Provveditorato) nei confronti di insegnanti, operatori scolastici e famiglie che esprimono critiche verso i provvedimenti del Governo.
Con nota del 2 ottobre il prof. Gino Malaguti, dirigente del suddetto Ufficio, ha chiesto infatti ai dirigenti scolastici delle scuole elementari di segnalare gli episodi di protesta nei confronti dell'introduzione del maestro unico e della cancellazione del tempo pieno e del modulo. La richiesta è stata motivata con riferimento all'interrogazione di un parlamentare di Forza Italia.
La CGIL e la FLC Cgil di Modena si schierano dalla parte dei docenti e delle famiglie che, in modo motivato, protestano per le decisioni del Governo. Gli insegnanti di Modena sono seri professionisti, consapevoli che i tagli previsti dalla manovra andranno a scapito della qualità della scuola modenese; le famiglie che si sono mobilitate, ugualmente, confermano la sensibilità e l'attenzione che da sempre i cittadini modenesi hanno nei confronti della loro scuola.
Gli insegnanti hanno il diritto costituzionale di esprimere le proprie opinioni e questo loro diritto non può essere equiparato ad un "boicottaggio". Le famiglie, d'altronde, nell'esercizio della propria patria potestà hanno tutto il diritto di coinvolgere i figli in un’iniziativa di partecipazione democratica che ha anche valenza educativa.
Non spetta certo al dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale censurare le libere scelte delle famiglie nei confronti dei loro figli.
La CGIL e la FLC Cgil di Modena invitano il prof. Malaguti a non comportarsi da "commissario politico", a rispettare il pluralismo così prezioso nel mondo della scuola ed a curare con maggiore attenzione i problemi reali del sistema scolastico modenese. Chiede perciò al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di ritirare con urgenza il provvedimento del 2 ottobre.
Segreteria CGIL Modena
Segreteria FLC Cgil Modena
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