Ladri di beni comuni
Il furto del Guercino e il saccheggio della cultura.
A cura della FLC CGIL Modena
Il furto ai danni della Chiesa di San Vincenzo a Modena, con il quale ignoti ladri hanno trafugato una grande tela del Guercino, è argomento che ha superato la stampa locale trovando ampio spazio nell'opinione pubblica, grazie alla fama del pittore e non certo perché si sia trattato di un'azione rocambolesca.
I dettagli di cronaca riportano le fasi di un'impresa molto semplice, al sicuro da custodi, visitatori e, peggio, da sistemi anti-intrusione e di una fuga nel centro cittadino pedonalizzato che non ha, per ora, lasciato traccia. Nella realtà, rimane l'horror vacui della nicchia e quello delle nostre coscienze, perché abbandonare al proprio destino il prezioso patrimonio artistico di una comunità, anziché proteggerlo, è il segnale dell'assenza cronica di politiche culturali in questo Paese.
La FLC CGIL è portatrice di un’idea di benessere sociale ed economico che fonda le sue radici sull’istruzione-formazione pubblica nell'ambito di un sapere diffuso, accessibile per tutto l'arco della vita.
Il nostro impegno da tempo è in questa direzione: chiediamo ai nostri interlocutori di attuare scelte di prospettiva dove inserire tutte le istanze della conoscenza, nella convinzione che solo un percorso continuo e stabile fatto di investimenti e processi di valorizzazione, possa essere garanzia di sviluppo economico ed occupazionale del Paese.
L'incuria con cui da decenni si risponde ai bisogni dell'istruzione e dell'arte, è conseguenza di scelte esclusivamente orientate su obiettivi di breve periodo, estranee all’ipotesi di attuare un modello di sviluppo alternativo capace di trarre crescita e progresso da “ricchezze” non-tangibili.
I beni culturali vengono chiamati beni comuni, come scuola-università-ricerca sono beni comuni; e questo significa che ciascuno di noi ha il dovere di assumersi la responsabilità della loro tutela, perché chiamato a farne parte.
E qui si arriva al il nucleo della questione: come si costruisce l’interesse collettivo della comunità? Come può il singolo individuo cogliere il danno patrimoniale inferto alla società se viene privata di qualcosa di suo? La risposta è in un’unica parola: consapevolezza. Quella che si acquisisce con gli strumenti della formazione, partecipazione, coscienza e confronto, quella di cui la scuola pubblica è ambasciatrice e garante.
Il valore di questi insegnamenti sta nell’idea di sistema educativo che la FLC CGIL promuove da sempre, innovativo, inclusivo delle diversità e aperto al territorio; per rimanere in argomento, il problema non è riconducibile ai termini corporativi di un’ora in più o meno di storia dell’arte, ma di accesso ai musei e ai luoghi della cultura, per consentire il quale sono le risorse di tempo-scuola e di personale ad essere drammaticamente carenti.
Il furto del Guercino è segnale indiretto di quanto ci stanno sottraendo in termini di patrimonio collettivo e di quanto lavoro può essere messo in campo per svegliare le istituzioni dal sonno decennale in cui versano.
Forse non ritroveremo il quadro, ma il senso di una democratica appartenenza quello sì.
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