In Emilia Romagna un Natale senza stipendio e senza diritti per i supplenti temporanei della scuola
L'ennesima ingiustizia che si consuma a carico dei più precari tra i precari.
A cura della FLC CGIL Emilia Romagna
In questi giorni nelle scuole si sta consumando l'ennesima ingiustizia a carico dei più precari fra i precari: i docenti e il personale ATA che sostituiscono le assenze saltuarie del personale della scuola non ricevono lo stipendio per i servizi prestati.
L'autore di tale ingiustizia è proprio quel datore di lavoro, lo Stato, che dovrebbe essere il garante del rispetto del contratto, delle regole e dei diritti costituzionali! Quello che la FLC CGIL aveva preventivamente denunciato, si sta avverando: il meccanismo di finanziamento delle supplenze, attraverso il continuo e parziale "riempimento" delle singole posizioni finanziarie, non funziona: lascia le scuole prive delle risorse necessarie e i lavoratori senza retribuzione, praticamente alla fame.
Alcuni precari devono ancora ricevere lo stipendio del mese di ottobre e di novembre. Non si può scaricare la responsabilità sulle scuole e sulle segreterie, lasciate sole a gestire una situazione diventata drammatica. E nemmeno si può accettare l'idea che le scuole siano costrette a scegliere di garantire il diritto allo studio agli studenti ma non il diritto alla retribuzione di chi lavora. Ieri il Ministro dell'Istruzione ha dichiarato che "sta cercando le risorse per i precari".
La sfidiamo a trovarle "immediatamente" affinchè seguano fatti concreti alle tante promesse non mantenute e La invitiamo a restituire dignità e diritti a quei docenti e a quegli ATA che versano più degli altri in pessime condizioni economiche e lavorative. Oltre al problema del mancato pagamento degli stipendi, ai docenti precari sono stati sottratti anche circa mille euro corrispondenti alla mancata monetizzazione delle ferie non godute dal 1° gennaio 2013.
Un comportamento inqualificabile nel metodo e nel merito del Ministero dell'Economia che abbiamo più volte denunciato. La mancata monetizzazione delle ferie non godute al pari della mancata retribuzione per il servizio prestato dal personale in tempi certi, ledono diritti contrattuali e violano l'art. 36 della Costituzione.
La FLC CGIL oltre alle diffide e alle proteste sta organizzando anche ricorsi al giudice del lavoro ed invita tutti i precari che si trovano in queste condizioni a segnalarlo alla proprie sedi territoriali.
I diritti dei precari vanno rispettati!
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