Mancano gli insegnanti, aumentano gli studenti. La denuncia della FLC CGIL di Forlì Cesena
La situazione è grave nelle scuole nella provincia: si tagliano le classi e si cancellano posti docenti.
A cura della FLC CGIL Forlì e Cesena
Per le scuole superiori della provincia di Forlì-Cesena, l’anno scolastico 2014-15 parte malissimo.
Nonostante si registri un considerevole aumento della popolazione scolastica di circa 700 alunni in più e a fronte di una ragionevole richiesta da parte dei Dirigenti Scolastici di attivare 751 classi nei corsi ordinari, per il prossimo anno ne saranno autorizzate solo 717.
Il compimento dell’attuazione delle norme Gelmini comporta il taglio di 36 classi, determina altri 38 perdenti posto tra i docenti delle superiori, non copre gli insegnamenti di indirizzo musicale, non concede l’attivazione dei corsi per le classi di bilinguismo e non autorizza i posti per il funzionamento delle classi serali.
I presidi dovranno accorpare classi già funzionanti, causando cambiamenti di docenti, dei testi scolastici, di compagni, di indirizzo scolastico e costituire classi con più alunni rispetto ai numeri consentiti per legge; dovranno dire dei no ad adulti che speravano di conseguire un diploma frequentando i corsi serali. Dovranno assistere passivamente alla difficoltà di docenti che perdono il posto, costretti ad abbandonare alunni e scuola; e dovranno nello stesso tempo proporre ad alcuni docenti di portare il loro impegno orario oltre le 18 ore per contenere i costi.
Dovranno per ora lasciare nell’incertezza alunni, genitori insegnanti rispetto alle possibilità di riattivare qualcuno dei posti cancellati e assistere senza possibilità di intervenire all’angoscia e alla rabbia di quei docenti precari che non potranno più lavorare per la cancellazione dei posti.
La FLC denuncia con forza lo stato di difficoltà delle scuole di Forlì-Cesena e ribadisce che nella scuola superiore non si devono imporre ai docenti cattedre oltre le 18 ore, nè si possono interrompere i percorsi di studio degli alunni con l’accorpamento di classi già funzionanti.
Occorre invece evitare che i docenti perdano il posto e restituire le possibilità di lavoro ai docenti precari; bisogna riaffermare il diritto allo studio per centinaia di giovani dei corsi serali e dare risposte alle molte preoccupazioni dei genitori che, in molti casi, non hanno certezze su come e dove potranno frequentare i propri figli.
Non possiamo assistere passivamente a questo stato di cose.
La FLC è mobilitata per riaffermare il diritto allo studio degli alunni, per sostenere le richieste dei presidi e dei genitori e per ottenere la restituzione dei posti sottratti ai docenti precari e di ruolo.
La situazione è drammatica in tutti gli ordini di scuola, poiché complessivamente, servono almeno ulteriori 80 posti di docente per garantire il normale funzionamento delle classi, per completare l’orario di alcune scuole materne, per restituire le ore di tempo pieno in alcune scuole primarie, per garantire le ore di lingua straniera e di prolungato nelle scuole medie e nelle superiori, per far decollare i previsti indirizzi musicali, per il bilinguismo, per i laboratori e per evitare le classi pollaio, ingestibili da ogni punto di vista.
Sosteniamo le richieste di classi e di posti e nel contempo diffidiamo l’amministrazione ad imporre cattedre oltre le 18 ore ordinarie; saremo pronti ad attivare adeguate tutele individuali nei casi di imposizione di orari superiore alle 18.
Infine invitiamo il personale, gli studenti, i genitori e gli organismi interni delle scuole, a denunciare pubblicamente le situazioni di difficoltà e di disagio che impediscono di realizzare qualità ed efficacia delle attività di insegnamento/apprendimento.
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