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Vince il tema sulla conoscenza

Maturità, la scelta di uno studente su tre. Proposti anche Sciascia e Bartali. Scontro Salvini-Montanari

20/06/2019
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

C’erano la legalità, la giustizia, la conoscenza. Non la questione ambientale, molto attesa dopo il movimento lanciato da Greta Thunberg.

Mentre la Storia, snobbata dagli studenti nelle passate edizioni dell’esame ed eliminata dall’ufficialità, ha comunque fatto capolino nelle tracce proposte ai 500 mila candidati che hanno sostenuto ieri la prima prova della maturità, il tema di italiano.

Sette tracce divise in tre tipologie, uguali per tutti gli indirizzi di studio. «Siamo stati criticati perché quest’anno manca il tema di storia: invece quasi tutte le tracce contengono elementi di storia», ha osservato il ministro Marco Bussetti. Che a fine giornata si è dato «un 8 pieno». «È stato un buon esame, abbiamo mostrato la massima apertura e non è stata una prova “sovranista”», ha affermato.

È così entrata nel vivo la maturità delle sorprese. Quella della traccia infilata last minute dal ministro tra i temi selezionati mesi fa; della seconda prova (oggi), con due materie in contemporanea; e degli orali con le buste, come nei quiz televisivi.

La traccia più apprezzata, scelta dal 30 percento degli studenti, è stata quella su «L’illusione della conoscenza», proposta per il tema argomentativo (che ha sostituito il saggio breve), a partire da un trattato di Steven Sloman e Philip Fernbach. Due su dieci — dati Miur — si sono buttati sulle «Istruzioni per l’uso del futuro», dello storico dell’arte fiorentino, Tomaso Montanari: pamphlet sul valore del patrimonio culturale, che invita a educare all’amore per il bello e la conoscenza. Il 13 percento ha optato per la traccia su «Sport e storia», che ruota attorno alla figura di Gino Bartali. Promossa a pieni voti la nuova tipologia di tema, insomma, che chiede ai candidati di argomentare, riflettere, prendere posizione.

Il ministro Bussetti: «Manca il tema di Storia? Quasi tutte le tracce contengono elementi di Storia»

L’analisi del testo (il brano di Sciascia e la poesia di Ungaretti) hanno raccolto complessivamente un altro 20 percento di preferenze. In coda, l’attualità: sia la traccia dedicata a Stajano e l’eredità del Novecento (8%) che quella sul generale Dalla Chiesa (8,5%). Fortemente voluta proprio dal ministro Bussetti, dopo il viaggio della Nave della legalità a Palermo, e salutata dal figlio Nando come «la rivincita della memoria sull’oblio, o sulla cattiva memoria».

Ai candidati («per me tutti da 100», ha detto) si è rivolto il ministro citando Seneca: «La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità». Ma dopo gli in bocca al lupo da parte di molti esponenti politici, non sono mancate le polemiche: il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non ha apprezzato la scelta dello scritto di Tomaso Montanari. Riferendosi a un tweet di qualche giorno fa, il vicepremier ha scritto: «Finché questo triste snob di sinistra insulta me, amen. Ma quando arriva a infangare due grandi come Fallaci e Zeffirelli, siamo al delirio. Che lasci ogni incarico pubblico e chieda scusa all’Italia». Il ministro Bussetti ha mediato e difeso la scelta dalla critica di essere «troppo di sinistra». «Almeno non ci accuseranno di non essere aperti e democratici», ha sottolineato.

Esame con il lutto al braccio invece per gli studenti del liceo Vico di Napoli, in omaggio al prof che si è tolto la vita perché accusato di aver avuto rapporti sessuali con due ex allieve minorenni.


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