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VII Commissione-Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola-Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto.

Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola. C. 4091 Santulli e C. 4095 Angela Napoli. (Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto). La Commissione prosegue l'es...

08/10/2003
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Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola.
C. 4091 Santulli e C. 4095 Angela Napoli.
(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o ottobre 2003.

Michele RANIELI (UDC) giudica opportuna l'iniziativa legislativa in esame per valorizzare sempre più la figura del docente della scuola sia dal punto di vista didattico e formativo, sia dal punto di vista del ruolo che svolge. Precisa quindi che il docente della scuola non è solo un funzionario dello Stato, ma anche e soprattutto un cultore della materia, che ha diritti e doveri.
In conclusione, dopo aver rilevato che le proposte di legge in titolo intervengono a colmare una lacuna dando maggiori responsabilità e dignità agli insegnanti della scuola, dichiara su di esse il voto favorevole del suo gruppo.

Alba SASSO (DS-U) rileva, preliminarmente, che le proposte di legge in titolo affrontano temi particolarmente delicati della professionalità dei docenti della scuola. Considerata la delicatezza della materia e la difficoltà di intervenire con legge su alcuni aspetti che la compongono, esprime la convinzione che, prima di presentare provvedimenti di tal genere, sarebbe stato opportuno chiarire quale modello di scuola si intenda realizzare.
Entrando nel merito, sottolinea che i provvedimenti in esame prevedono un diverso modello di reclutamento dei docenti della scuola, che sottintende il principio della chiamata diretta e quindi un tipo di reclutamento di natura privatistica. Dichiara di non condividere tale impostazione, anche in considerazione della particolarità del ruolo del docente, che è un dipendente pubblico (e non un impiegato) di alta professionalità. Ritiene che i provvedimenti in esame configurino un modello di docente professionista, modificando di fatto la disciplina del reclutamento vigente, senza affrontare quella della formazione. Nella sostanza, ritiene che, con la previsione di un "docente professionista", si metta in discussione il principio della collegialità, poiché non vengono coinvolti tutti i soggetti per migliorare la qualità dell'apprendimento.
Oltre all'ipotesi di reclutamento, dichiara di non condividere la proposta di eliminare il ruolo delle rappresentanze sindacali unitarie e che una serie di funzioni vengano attribuite ad un organismo tecnico rappresentativo. Si configura, di fatto, un modello di rappresentanza che priva i docenti della propria autonomia. Si tratta, nella sostanza, di una sorta di authority, di un organismo terzo, con il quale si irrigidirà la professione docente, togliendo peso alla contrattualità sindacale. Nel giudicare inadeguati i meccanismi previsti in tale ambito, esprime la convinzione che un codice deontologico sia definito anche dalla Costituzione e dagli obblighi della professione e che esso non renderà certamente migliori i rappresentanti delle categorie.
Tra gli aspetti "deboli" delle proposte di legge in esame, segnala quello relativa allo svolgimento di taluni concorsi, che evocano l'obsoleto sistema del "criterio del metodo distinto". Ritiene che tale impostazione dovrebbe comportare un reclutamento serio e stipendi adeguati e che, altrimenti, non si risolverà mai il problema della qualità dei docenti. Per quanto riguarda la questione del reclutamento, esprime la convinzione che esso debba partire da una significativa formazione.
In conclusione, ritiene che le proposte di legge in esame irrigidiscano il progetto di autonomia senza favorire una crescita complessiva della scuola, rendendo, nello stesso tempo, più rigida, obsoleta ed arretrata la figura del docente scolastico.

Franca BIMBI (MARGH-U), nell'esprimere la propria contrarietà alle proposte di legge in esame, ritiene che esse siano poco "coraggiose" anche dal punto di vista della definizione del concetto di autonomia. Precisa che, nel corso della sua lunga attività di docente universitario, non si è mai sentita un'impiegata o una dipendente pubblica, ma soltanto una educatrice professionista.
Giudica "curioso" il fatto che venga imposto dall'alto un codice deontologico e che esso non sia invece il frutto di pressioni esercitate dalle rappresentanze delle professioni. Ritiene che con la definizione di stato giuridico di dipendente pubblico i provvedimenti in titolo prefigurino un inizio di provincializzazione della figura del docente scolastico, anziché inserirla in un più adeguato e consono ambito europeo.
Esprime la convinzione che l'equivoco più rilevante contenuto nelle due proposte di legge in esame sia rappresentato dai criteri di formazione e di reclutamento dei docenti, che vengono delineati senza prevedere percorsi chiari; a tale riguardo, ricorda che la proposta di legge Santulli C. 4091 fa riferimento "anche" all'articolo 5 della legge n. 53 del 2003. Rileva peraltro che quest'ultimo provvedimento non interviene a sciogliere il nodo relativo alla transizione, rispetto al percorso di formazione dei docenti e che ciò potrebbe comportare il rischio di creare un ulteriore fascia di precariato.

Ferdinando ADORNATO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare.

Paolo SANTULLI (FI), relatore, intervenendo il sede di replica, precisa che il percorso tirocinante è quello attualmente in vigore e che non esistono quindi rischi di creare precariato.
In conclusione, propone di procedere alla costituzione di un Comitato ristretto, nell'ambito del quale procedere allo svolgimento di talune audizioni informali.

La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.


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