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Viaggio nella fabbrica che crea i temi della maturità

Sceglie il ministro, per legge è così dai tempi di Gentile.

15/06/2014
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la Repubblica

Laura Montanari

NASCE tutto in una stanza di viale Trastevere e mai in zona Cesarini. La “fabbrica” dei temi della maturità non viaggia sulle onde last minute, ma sul binario lento delle tracce pensate e ripensate, corrette, discusse a forza di questa no, questa sì, questa vediamo. Su un tavolo, centinaia di temi ordinati per indirizzi di scuole: da una parte il ministro, dall’altra il coordinatore degli ispettori. Sceglie il ministro, per legge è così dai tempi di Gentile. Nella stanza in genere, non c’è nessun altro: è una questione di riservatezza. Meno gente sa e meglio si protegge il segreto dell’esame di Stato, cioè quel che fino al 2012 era contenuto in buste sigillate che i carabinieri portavano in giro per il Paese e che ora invece viaggia sui computer come file crittografato. «Se si usasse la stessa riservatezza per altri esami e concorsi, non ci sarebbero tutti quei ricorsi...», osserva l’ex ministro Maria Chiara Carrozza. In qualche modo, l’esame di Stato 2014 che debutta mercoledì 18 giugno con la prova di italiano, comincia proprio da lei, anche se la parola definitiva resta quella di chi l’ha sostituita all’Istruzione Stefania Giannini, arrivata al Miur col governo Renzi. L’iter che porta gli ispettori e gli addetti della commissione, ex docenti a presentare
al ministro i temi, parte da lontano. «Un tempo le tracce venivano scelte tra gennaio e febbraio» ricorda Valentina Aprea, assessore all’istruzione della Lombardia, al Miur quando il ministro era Letizia Moratti. «Un tempo era Luigi Berlinguer a chiamare gli ispettori centrali e a dare gli input su cui poi gli esperti lavoravano per mesi» spiega Giovanni Di Fede suo collaboratore. La maturità 2.0 introdotta da Profumo, oltre «a far risparmiare allo Stato diversi milioni di euro» come sottolinea Giovanni Biondi, il dirigente del Miur che seguì la rivoluzione tecnologica, ha spostato in avanti il giorno della scelta: «Non posso dire quando» cerca di chiudere il discorso Luciano Favini il coordinatore degli ispettori. «Però scriva che è volontariato, nessuno percepisce extra per questo incarico
e ci lavorano decine e decine di persone». Gli addetti alla “fabbrica” dei temi sono, oltre agli ispettori, docenti e capi di istituto. «A volte hanno chiesto anche a qualche scrittore» confida un funzionario. Paola Mastrocola, insegnante e scrittrice si tira fuori: «Mai avuto l’onore. E poi io sono per tornare al tema col foglio bianco, alla libertà di espressione dell’alunno. Basta tracce con la pappa pronta, via l’analisi del testo... Speriamo che le rivedano queste prove facilitate».
Fra i temi meno graditi dagli studenti c’è sicuramente la citazione di Claudio Magris dell’anno passato, mentre ricorda Favini, ai primi posti della hit, quello sulla solitudine dell’uomo nell’universo. Sapere quando il ministro Giannini decide le tracce diventa un indizio prezioso per gli aspiranti “maghi” che ogni anno si cimentano nel tentativo di azzeccare il tema di italiano consultando, al posto degli aruspici, i calendari a caccia di anniversari e grandi eventi che possano aver segnato la stagione. I dieci anni di Facebook, i 60 della tv, e poi in ordine sparso Kennedy, Shakespeare, Galileo. Da Skuola.net a studenti. it, dai siti specializzati ai socialnetwork, sono i giorni del tototema: scendono le quotazioni di Garcia Marquez, salgono quelle di Pasolini, Pirandello e D’Annunzio sul misterioso e inesplorabile algoritmo delle probabilità della vigilia. Ci sono quelli che scommettono su un’uscita dell’emergenza sbarchi, sull’anno dei due papi, altri che puntano sulla Prima Guerra Mondiale oppure sulla crisi dell’Europeismo. Per spezzare l’ansia della vigilia il Miur in versione 2.0 tenta di somministrare parole tranquillizzanti: «Chi ha preparato le prove ci e vi rassicura: sono in linea coi programmi» è il tweet diffuso. Oltre all’hashtag maturità2014, aggiunge #quasimaturi, una specie di approdo che raccoglie paure e brividi da vigilia. Più di un brivido è toccato anche al ministero per «un guasto informatico» che, visto da fuori, ha fatto temere un attacco hacker sulla maturità: «Situazione sotto controllo, il problema all’hardware è risolto — dicono al Miur — , le tracce hanno viaggiato su un server parallelo e sono arrivate nelle scuole». Insomma tutto è pronto per il via.


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