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Via ai trasferimenti, l'ira dei prof meridionali

I trasferimenti della scuola media pubblicati ieri mattina ripercorrono lo stesso copione: errori, secondo gli interessati, a ripetizione

05/08/2016
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la Repubblica

Salvo Intravaia

Dopo la rabbia e la delusione, arriva la protesta di piazza. Oggi a A Napoli  la protesta è sfociata in tafferugli con la polizia. A Palermo protesta più pacifica in provveditorato. Nel capoluogo campano, questa mattina la protesta è sfociata in tafferugli con la polizia. Migliaia di insegnanti di scuola primaria e di scuola media vogliono capire perché, pur avendo un punteggio alto, sono stati spediti a centinaia di chilometri da casa. Mentre colleghi con meno punteggio si ritroveranno in sedi più vantaggiose. Quest’anno, ha spiegato a più riprese il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, si sta svolgendo una mobilità straordinaria che sta coinvolgendo – l’ultimo atto dei trasferimenti sarà il 13 agosto, con gli spostamenti dei prof del superiore – 200mila insegnanti, il doppio degli anni precedenti.

Una procedura molto complessa che il sistema fa fatica a gestire. Le prime avvisaglie si sono avute con i trasferimenti della primaria, slittati di tre giorni rispetto alla data comunicata inizialmente. La motivazione addotta da viale Trastevere è stata quella della lentezza nell’elaborazione di un numero così alto di processi contemporaneamente. Ma gli interessati lamentano errori a ripetizione sui tabulati pubblicati dai sindacati e forniti dal Miur. Nel senso che nessuno riesce a spiegare come mai insegnanti che dovrebbero essere agevolati perché con un punteggio maggiore si ritrovano scavalcati da colleghi con un punteggio più basso. E’ vero che, in parte, questa apparente anomalia può essere spiegata con le diverse fasi (A, B, e C) che prevedono precedenze diverse. E nonostante tutto, secondo i sindacati, gli errori persistono.
Perché i trasferimenti della scuola media pubblicati ieri mattina ripercorrono lo stesso copione: errori, secondo gli interessati, a ripetizione. Il dato generale è che parecchi degli insegnanti in piazza, a settembre, sarà costretta a trasferirsi al Nord. Perché la mobilità straordinaria prevede anche la mobilità nazionale: si viene trasferiti dove c’è posto, anche da Agrigento a Bolzano. Un esodo dalle regioni meridionali a quelle settentrionali che, secondo il sottosegretario Davide Faraone non esiste affatto. E che i presunti errori meccanografici non farebbero che esasperare. “Facciamo un po’ di chiarezza – ha scritto ieri sulla sua pagina di Facebook Faraone – sulla mobilità dei docenti. Penso sia doverosa nei confronti del mondo della scuola ma anche dei non ‘addetti ai lavori’ che in questi giorni vedono rispuntare sulle pagine di qualche giornale, così come avvenuto l’estate scorsa, storie di ‘insegnanti deportati’”.

Per il sottosegretario “i numeri di quest'anno ci raccontano una storia diversa”. Perché a fronte di un esodo di neoassunti da sud a nord, migliaia di immessi in ruolo negli scorsi provenienti dalle regioni meridionali e rimasti immobilizzati per anni al Nord rientrano nelle regioni di nascita. E snocciola i numeri: “oltre 1.100 in Sicilia, circa 600 in Puglia, oltre 1.800 in Campania, quasi 540 in Calabria”. Al cospetto di “di circa 800 docenti in Sicilia, circa 550 in Puglia, circa 1.500 in Campania e 400 in Calabria, che invece dovranno trasferirsi”. La differenza è che i primi si sono trasferiti negli anni passati al Nord di propria volontà, mentre quelli di adesso vengono spediti da un algoritmo di cui non si conosce nulla. “Sappiamo – conclude Faraone – perfettamente – sottolinea il Sottosegretario - che spostamenti, anche se temporanei, possono turbare equilibri e creare forti disagi. Siamo solidali e lavoriamo per ridurre al minimo ogni disagio”.

“La situazione è, comunque, ben diversa rispetto al passato – scrive ancora Faraone - quando i docenti, condannati a un precariato senza termine, erano costretti a muoversi, ma senza alcuna certezza. Da precari, appunto. Chi si sposta oggi lo fa invece con un contratto a tempo indeterminato in tasca, con maggiori tutele e la possibilità di programmare la propria vita su basi più certe”. La Cgil ha chiesto al ministro Stefania Giannini un atto di coraggio: annullare tutti i trasferimenti delle fasi A, B e C. Ma a più riprese dal Miur hanno detto che non ci sono errori. Dopo avere effettuato una serie di verifiche i sindacati hanno ormai le idee più chiare. "È ormai evidente che il programma ministeriale che gestisce la mobilità in queste fasi non rispetta il punteggio, come prevede il contratto - dice Rita Frigerio della Cisl scuola - e abbiamo rilevato parecchi errori.
Per Rino Di Meglio della Gilda degli insegnanti i docenti sono “disorientati e questa situazione scatenando a ragion veduta la loro rabbia”.  “Siamo pronti a dare assistenza a tutti gli insegnanti vittime di errori nella mobilità e chiediamo al Miur di ritirare i movimenti per verificarne la correttezza per poi pubblicarli corredati dalle informazioni necessarie a districarsi tra le diverse fasi e le precedenze”. E’ durissimo Domenico Pantaleo della Flc Cgil. “Il Miur commette gli stessi errori anche con i trasferimenti della scuola secondaria di primo grado. Il ministro intervenga oppure si dimetta”. “È inaccettabile dover assistere al più totale disprezzo dei diritti dei docenti della scuola da parte della dirigenza del ministero. A fronte dei numerosissimi e documentati errori riscontrati e già segnalati nei trasferimenti dell’infanzia e primaria, il Miur prosegue nel commettere gli stessi errori, senza porre alcun correttivo”, conclude Pantaleo.eppure presi in considerazione per i trasferimenti. Una cosa che non riusciamo a spiegarci".


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