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Vertecchi: Giovani immaturi, obbligo fino a 16 anni

Appello del professore universitario durante convegno Flc-Cgil

09/02/2007
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Roma, 8 feb. (Apcom) - "I valori circolanti nella società divergono da quelli proposti dalla scuola perché ai giovani manca soprattutto la competenza simbolica: in questo stato è pericoloso realizzare precoci scelte di vita ed occorre invece allungare l'obbligo scolastico". Così si è espresso Benedetto Vertecchi, professore ordinario di Pedagogia sperimentale all'università di Roma Tre, durante il convegno "Tutti a scuola almeno fino a 16 anni" organizzato oggi a Roma dalla Flc-Cgil.

Durante il convegno esperti di istruzione ed esponenti politici hanno insistito sulla necessità di innalzare l'obbligo scolastico fino a sedici anni per fornire ai giovani solide basi e permettere loro di maturare le scelte di vita da realizzare. "L'allungarsi della vita - ha spiegato Vertecchi - richiede che l'educazione dia solide basi e strumenti per 'sostenere' e affrontare i molti anni che seguono il periodo di apprendimento nella scuola".

"Innalzare l'obbligo - ha continuato Vertecchi - deve significare quindi voler consentire nel resto della vita pensiero, autonomia, libertà e ciò è un punto nodale per la credibilità di una società. Occorre allora selezionare la proposta educativa per una scolarizzazione lunga affinché si possa essere capaci di cogliere il cambiamento e si abbiano le parole per capirlo e per interpretarlo".

Non sono mancate le critiche alle riforme scolastiche degli ultimi anni, in particolare a quella voluta da Letizia Moratti, che non hanno voluto o saputo innalzare l'obbligo: "I limiti della riforma Moratti - ha detto il professore universitario - stavano nella richiesta precoce di scelte di vita. Ci sono tempi di cambiamento delle scienze formali che sono lenti, perché si evolvono per accumulo sul corpo delle conoscenze, tempi rapidissimi di cambiamento per la tecnologia le cui conoscenze sono volatili".

Secondo Vertecchi l'attuale generale caduta e stato di crisi del sistema scolastico italiano è la stessa di tutto l'occidente capitalistico. "L'innalzamento dell'obbligo - ha concluso il pedagogo - è un progetto e una condizione, ma dobbiamo sempre tenere presente che la spinta all'educazione non nasce da dettagli tecnici ma per avere motivazione deve avere orizzonti di senso e prospettiva".


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