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Vari-Parte il sistema di valutazione della scuola

Carlo Lania Parte il sistema di valutazione della scuola La Moratti lo affida all'Invalsi. I sindacati: non è un organismo autonomo ...

29/10/2004
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Carlo Lania
Parte il sistema di valutazione della scuola
La Moratti lo affida all'Invalsi. I sindacati: non è un organismo autonomo


ROMA. Il ministero dell'Istruzione si appresta a valutare la preparazione degli studenti e, di conseguenza, delle scuole italiane. Tempo qualche settimana e una serie di ispettori saranno infatti sguinzagliati negli istituti con il compito di valutare il grado di apprendimento dei ragazzi e la qualità dei piani di studio.
Saranno esaminate le scuole statali e paritarie, ma anche i livelli di prestazione essenziali offerti da ogni singola regione. E' quanto previsto in un decreto legislativo, approvato dal consiglio dei ministri di ieri, che istituisce il "Servizio nazionale di valutazione del sistema di istruzione e formazione" e in cui è previsto anche il riordino dell'Invalsi, l'Istituto per la valutazione del sistema dell'istruzione a cui spetterà il compito di sondare il livello di istruzione degli studenti.
"Così garantiremo una scuola di qualità" ha commentato soddisfatta il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, sponsor ufficiale del decreto.
Una soddisfazione non condivisa però da Cgil e Cisl della scuola, che denunciano la scarsa autonomia dell'Invalsi dal governo e dallo stesso ministero dell'Istruzione. Con l'approvazione del provvedimento, il governo ha dunque fatto un altro passo nell'applicazione della riforma della scuola varata con la legge 53 del 2003. Nelle intenzioni del ministero, l'istituzione del sistema di valutazione dovrebbe servire a migliorare e armonizzare la qualità del sistema educativo "valutandone - ha spiegato Moratti - l'efficacia e l'efficienza, inquadrando questa valutazione anche nel contesto internazionale".
Il sevizio è affidato all'Invalsi, che vede le sue competenza passare dalla sola ricerca sulle metodologie valutative alla valutazione diretta del grado di istruzione degli studenti. Un lavoro riassunto alla fine di ogni anno in una relazione al ministero in cui dovrebbero essere proposti indicatori utili per il miglioramento della qualità complessiva del sistema. Per questo lavoro l'Invalsi potrà contare, oltre che sull'attuale organico (direttore, due dirigenti, 24 ricercatori, 24 amministrativi e informatici, che però non sono stati ancora assunti), anche di 20 ispettori (a carico del Miur) per le prove degli esami di stato, di 10 comandati e 10 esperti (a carico dell'Istituto). Potrà inoltre contare su un finanziamento statale pari a 10,4 milioni di euro, di cui il 30% per il personale.
Fin qui i compiti dell'istituto i cui ispettori sonderanno gli studenti con appositi questionari, come già fatto in migliaia di scuole negli ultimi tre anni, periodo impiegato dal ministro per sperimentare i nuovi criteri di valutazione. Molti dubbi circondano l'autonomia dell'Invalsi.
"L'Invalsi è definito come un ente di ricerca, ma non è un istituto indipendente", denuncia Enrico Panini, segretario generale della Cgil-Scuola. "Il Miur infatti vigila su di esso, nominando quattro componenti sui sette del direttivo".


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