Vari-Moratti, la riforma dimezzata
Un rodaggio faticoso: il punto sulla situazione nelle scuole elementari e medie a un mese dall'apertura delle lezioni Moratti, la riforma dimezzata Mancano i soldi, i Tutor non ci son...
Un rodaggio faticoso: il punto sulla situazione nelle scuole elementari e medie a un mese dall'apertura delle lezioni
Moratti, la riforma dimezzata
Mancano i soldi, i Tutor non ci sono e le classi scoppiano
A dispetto degli annunci si studia meno inglese I sindacati denunciano un buco di 900 milioni
MONICA VIVIANI
MILANO. I tutor non ci sono, il tempo pieno viene garantito a fatica, l'anticipo scolastico ha "gonfiato" le classi, alle medie si studia meno inglese e per gli alunni disabili il sostegno è ridotto al lumicino. A circa un mese dall'inizio delle scuole, la riforma Moratti, entrata in vigore per primarie (ex elementari) e primo anno delle secondarie di primo grado (ex medie), stenta a decollare. All'appello mancano molti tasselli a partire dalle risorse promesse a suo tempo dal governo.
Dove sono le risorse? Secondo la Cgil per il 2004/2005 mancano all'appello 900 milioni di euro che il governo si era impegnato a trovare. Anche la Cisl-scuola denuncia che i "sedicimila miliardi di vecchie lire, a suo tempo promessi, si sono disciolti come neve al sole" e annuncia una "risposta forte allo sciopero generale del 15 novembre". Sulla stessa linea la Conferenza Stato-Regioni e l'Anci che definiscono "irrisorie" le risorse per la Riforma.
Tutor "congelati". E' il docente a cui la riforma affida le funzioni di orientamento per la scelta delle attività opzionali, di coordinamento delle attività educative, di cura delle relazioni con le famiglie e del percorso formativo dei singoli alunni. Oggi, in base ai dati della Cgil-scuola, non più del 18% delle scuole ha deliberato i criteri per la nomina e fra queste una parte ha bloccato l'attuazione in attesa dell'esito della trattativa dei sindacati. L'82% o non ha deliberato o ha deliberato che "tutti sono tutor".
Classi "gonfiate" Alla possibilità di iscrivere in prima elementare i bimbi che compiono 6 anni entro il 28 febbraio 2005, hanno usufruito 35.318 bambini prevalentemente al Sud. "Mentre al Nord ci sono stati pochi casi - denuncia Angela Nava presidente Coordinamento Genitori Democratici - al Sud gli anticipi sono stati fatti a tutto spiano e senza verificare le condizioni ovvero sovraffollando le classi".
Tempo pieno a fatica. Con i tagli e i rischi di riduzione di organico gli Istituti fanno fatica a garantire il tempo massimo. Con l'introduzione delle attività-opzionali al pomeriggio c'è poi "il rischio - secondo Angela Nava - che nei bambini passi l'idea le materie importanti si fanno al mattino".
Disabili. Il ministro Moratti ha nei giorni scorsi assicurato che non c'è nessuna riduzione dei posti di sostegno e ha parlato di 2.800 posti in più in aggiunta ai 79.000 del 2003-2004. Ma alle famiglie risulta un'altra realtà. "C'è stata una riduzione del numero di ore per il sostegno - spiega ancora Nava - vengono ad esempio riconosciute solo le disabilità gravi e non quelle comportamentali".
"Tagliato" l'inglese. Alle medie è stata introdotta la seconda lingua europea portando via però ore alle lezioni di inglese che calano da 132 a 54 l'anno per il tempo prolungato e da 99 a 55 per quello normale. La seconda lingua viene introdotta per due ore a settimana: troppo poco per gli esperti. "E anche la libertà di scelta tanto conclamata alla fine non c'è - dice ancora Nava - Tanti genitori che hanno richiesto di una seconda lingua specifica, tipo spagnolo, si sono sentiti rispondere che non è possibile". Alle elementari poi l'inglese lo si studiava già prima a partire dalla terza. Erano 297 ore: ora le stesse ore vengono spalmate su 5 anni. E' poi prevista la formazione di tutti i maestri per insegnare inglese, ma per i sindacati serve personale specialista.
E i prof si dividono. I docenti contrari alla riforma sono molti, ma non mancano ma le voci fuori dal coro. Come quella di Rossella Tirico, insegnante alle medie a Bari e autrice del libro sulla scuola "La giostra incantata". "La riforma è buona - dice - e stenta ad essere applicata per colpa dell'ostruzionismo dei dirigenti scolastici e per la cattiva gestione delle risorse a livello locale".