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Vari-La Moratti non ci sta, poi s'arrende

Braccio di ferro sulla scuola. Anche La Russa a Palazzo Chigi La Moratti non ci sta, poi s'arrende Il consiglio dei ministri riunito per approvare la riforma fiscale Si...

27/11/2004
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Braccio di ferro sulla scuola. Anche La Russa a Palazzo Chigi
La Moratti non ci sta, poi s'arrende
Il consiglio dei ministri riunito per approvare la riforma fiscale
Siniscalco illustra la manovra Le novità per le famiglie: sgravi per figli a carico, nonni e badanti
ALESSANDRO CECIONI E ANDREA PALOMBI


ROMA. Taglio delle tasse con brivido finale. Il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, arriva a un passo dalle dimissioni per protesta contro i tagli di personale a scuola, Università e Istituti di ricerca. Ci vogliono due ore di colloqui riservati, prima con il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta, e poi con lo stesso Berlusconi, per convincerla a ingoiare il blocco del turn over.
Qualcosa si potrà recuperare in sede di passaggio al Senato, ma l'emendamento non avrebbe potuto essere cambiato un'altra volta. L'approvazione "all'unanimità" preannunciata giovedì da Berlusconi ha avuto, insomma, una genesi più complicata del previsto nonostante il susseguirsi di incontri tecnici nel pomeriggio per limare le ultime asperità delle coperture. Il consiglio dei ministri inizia con due ore di ritardo e poco prima delle 22 viene chiamato a partecipare anche Ignazio La Russa, vicepresidente vicario di An.
Domenico Siniscalco, ministro dell'Economia si premura di fornire, in tempo per i tg della sera, gli effetti del taglio. Secondo le tabelle gli sgravi per le famiglie meno abbienti sono, in percentuale, notevoli. Il 42,6% in meno rispetto a quanto pagato di tasse nel 2003 per chi ha un reddito complessivo di 15mila euro e moglie e due figli (o anche un nonno e un figlio) a carico. Per redditi fino a 20mila euro il beneficio scende al 13,01%, ma sale al 13,12% per redditi fino a 25mila. Confermate le deduzioni (3200 euro per moglie a carico, 3450 per figlio sotto i tre anni, 2900 per figlio o anziano, i 3700 per figlio portatore di handicap, 1820 per la badante) e le nuove aliquote (23% fino a 26mila euro, 33% fino a 33mila 500, 39% fino a 100mila e 43% oltre) nonché la diminuzione della deducibilità al salire del reddito. Questo porta la curva dei risparmi fiscali a fare strane evoluzioni. Così a 30mila euro il risparmio rispetto al 2003 sarà del 9,46%, mentre a 35mila, sempre per le famiglie monoreddito con tre famigliari a carico, il risparmio risale al 10,61%.
A quota 40mila euro si risparmierà, rispetto al 2003, il 9,52% di tasse, mentre a 50 mila euro il risparmio sarà del 7,25%. E i redditi alti? Oltre il 1 milione e mezzo di euro all'anno lo sconto sarà del 4%.
Non vengono fornite cifre assolute, ma c'è chi le ha già calcolate. Il Nens, il centro studi che fa capo ai diessini Vincenzo Visco e Pierluigi Bersani, calcola che un dipendente con coniuge e figlio a carico risparmi 208 euro all'anno (circa 17 al mese) mentre un dirigente che guadagna 50 mila euro con coniuge e figlio a carico risparmia 649 euro all'anno. E che invece a un guadagno di 100 mila euro corrisponde un risparmio di 2292 euro l'anno.
La tabella del ministero che calcola i vantaggi fiscali prendendo a esempio le aliquote Irpef presenti prima del primo modulo della riforma (quello entrato in vigore nel 2003) mostra un dato che sembra contrastare l'annuncio dell'elevamento della no tax area (ovvero l'area esente da tasse) a 14mila euro. Per i redditi sotto i 15mila euro, infatti, il risparmio sarebbe del 55,40%, elevato, ma non vicino al 100% come si potrebbe supporre.
Gli effetti da una parte, le coperture dall'altra. Con sorprese e resistenze dove non te le aspetti. Di fronte al taglio degli statali fa buon viso anche An. "Il blocco del turn over - dice Gianfranco Fini - produrrà risparmi di spesa che, se il sindacato sarà responsabile, serviranno ad aprire il tavolo per il rinnovo del contratto in modo che sia rispettoso della produttività e della meritocrazia".
Poi c'è il "caso Moratti" iniziato con una la stizzita intervista alla "Stampa". "Non se ne parla neanche", dice di fronte all'ipotesi del taglio di 14 mila insegnanti. E avverte che "quei tagli non sono accettabili".
La conclusione del lungo braccio di ferro sul taglio delle tasse non ha poi ancora sbloccato del tutto l'altra partita in corso all'interno della maggioranza: quella sul rimpasto di governo. In particolare, non è ancora chiaro se nella nuova squadra entrerà anche Marco Follini, anche se si intensifica il pressing sul segretario dell'Udc. Dopo Berlusconi, ieri gliel'hanno di nuovo chiesto Fini e Casini. Il rimpasto dovrebbe però consentire anche la sistemazione di altri due ministri centristi. Rocco Buttiglione lascerebbe le Politiche comunitarie a Mario Baccini, per occupare la poltrona della Funzione pubblica al posto di Luigi Mazzella. Ci sarebbe poi la promozione di Adolfo Urso al Commercio Estero e quella di Micciché al Mezzogiorno.


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