vari kataweb: Via libera al pacchetto Fioroni spariscono i licei della Moratti
La scuola superiore cambia volto, azzerata la riforma dell’ex ministro
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La scuola superiore cambia volto, azzerata la riforma dell’ex ministro
ROMA. Per la scuola superiore italiana si cambia radicalmente passo. Con uno stop alla liceizzazione dell’istruzione superiore e un ritorno alla grande per l’istruzione tecnica e professionale. Questi i “paletti” principali del cosiddetto “pacchetto Fioroni” per la scuola, messo a punto durante il vertice di Caserta e che il Consiglio dei ministri vara all’interno del decreto sulle liberalizzazioni.
E se spariscono gli otto licei istituiti dall’ex ministro Letizia Moratti, la scuola tecnica e professionale tornerà centrale nell’istruzione superiore. Sono infatti reintrodotti, come appartenenti all’area tecnico-professionale del secondo ciclo (costituito dal sistema dei licei, dall’area tecnico-professionale e dal sistema dell’istruzione e della formazione professionale) gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Saranno poi istituite sedi denominate “Poli tecnico-professionali” tra istituti tecnico-professionali e strutture formative e gli istituti dell’istruzione e formazione tecnica superiore denominati «istituti tecnici superiori». I poli saranno costituiti in ogni provincia, saranno di natura consortile e dotati di propri organi di gestione da definirsi con relativa convenzione.
Per gli istituti, poi, sono previste agevolazioni fiscali. Le scuole, in altri termini, vengono equiparate alle Fondazioni e potranno essere destinatarie di donazioni private. Sarà ridisegnato il consiglio d’istituto proprio per gestire economia e organizzazione delle nuove scuole dell’autonomia: ne potranno far parte in futuro (oltre al dirigente scolastico, genitori, docenti e, per le superiori, alunni) anche rappresentanti delle autonomie locali e del mondo dell’impresa e del settore non profit, ma non i soggetti donatori.
Le risorse economiche a favore delle scuole saranno finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa.
Ci sono già le prime reazioni. «No al decreto Fioroni, il cui vero significato è quello di trasformare le scuole in enti di natura privatistica». A sostenerlo è Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas - Comitati di base della scuola - dopo la presentazione del decreto in Consiglio dei ministri. «Fioroni c’è riuscito: nella gara verso l’aziendalizzazione e la privatizzazione delle scuole ha scavalcato anche Moratti. In Consiglio - afferma Bernocchi - ha fatto approvare il decreto sulla trasformazione delle scuole in Fondazioni, coprendolo ulteriormente con una sbandierata ma inesistente “cancellazione” della riforma Moratti, che rimane in vita alle elementari e alle medie, ma anche alle superiori, visto che il “doppio canale”, ossia la separazione tra licei e avviamento professionale, non è stato per nulla eliminato dal ministro. Il vero significato della sciagurata decisione sulle scuole-Fondazioni non è quello, dichiarato da Fioroni, di prevedere per gli istituti agevolazioni fiscali o la possibilità di ricevere donazioni (cosa peraltro già possibile) bensì quello di trasformare le scuole in enti di natura privatistica».
«Se il catastrofico decreto non verrà bloccato - sottolinea Bernocchi - le singole scuole gestiranno i fondi ad esse destinate come aziende private, costituendo un comitato esecutivo di gestione che includerebbe anche rappresentanti delle imprese: sarebbe un vero e proprio consiglio di amministrazione che parificherebbe ogni scuola ad una azienda incaricata di vendere l’istruzione come una merce».