Vari kataweb-Non vogliono fare il contratto

L'intervista. Il segretario della Funzione Pubblica Cgil accusa il governo
Non vogliono fare il contratto
Podda: prima delle elezioni An e Udc promettevano...
"Ma quali 95 euro! Ci hanno offerto aumenti più bassi"
ANTONELLA FANTÒ

ROMA. E' arrivata la doccia fredda della trimestrale sulle trattative per i rinnovi contrattuali. Al nastro di partenza, con ampie assicurazioni di un lesto rinnovo, proprio i ministeriali, destinati ad aprire la tornata contrattuale di più di tre milioni di dipendenti pubblici. Naturalmente questi contratti andranno a pesare sui conti dell'erario. Ma ora il governo pensa di farli slittare al 2006. Le trattative condotte dall'Aran, l'agenzia del pubblico impiego, si sono arenate sulla cifra di 95 euro per il costo complessivo medio di un dipendente offerto dal governo.
"E' una balla, quali 95 euro" protesta Carlo Podda, segretario generale della Cgil-Funzione pubblica, "ci hanno offerto 84 euro per i 260.000 ministeriali, 74 euro per gli impiegati degli enti locali e 89 euro per i professori. Tutti lordi. Si tratta di 50 euro in più sulla busta paga".
C'è aria di grande arrabbiatura tra i sindacati. Il segretario confederale Maurigia Maulucci (Cgil) parla "di gravissima novità" alludendo al fatto che si vogliono chiamare i lavoratori a rimediare ai guasti della finanza...
"Il 5 maggio c'è un'assemblea dei delegati con i segretari confederali a Roma. Là si parlerà di una mobilitazione generale perchè questo governo non è solo un problema del pubblico impiego. Si sono incrinate le relazioni industriali che sono patrimonio democratico di questo Paese".
Dunque pollice verso sulle notizie sui bilanci dello Stato...
"Le cifre di oggi contentono tre brutte notizie. Innanzitutto il governo ha deciso che gli accordi si stipuleranno nel 2006, il che vuol dire che se ne parlerà nella finanziaria successiva. La seconda cattiva notizia è che l'incremento stimato nello 0,25 del Pil significa 3 miliardi di lire di aumento, molto al di sotto di quanto chiesto dai sindacati. Infine, stimando in queste quantità il prossimo rinnovo contrattuale, vuol dire che gli aumenti per il prossimo biennio non sono previsti. Insomma non vogliono rinnovare il contratto, non solo farne slittare la trattativa".
Prima delle elezioni, la maggioranza non è apparsa compatta sul rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici. AN era più duttile e possibilista, la Lega e FI più intransigenti
"Prima delle elezioni, ci è sembrato anche a noi che ci fosse per così dire "una dialettica" nella maggioranza. Ora stiamo aspettando una convocazione. Persino il vicepresidente del consiglio Giulio Tremonti ha detto che era importante rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici. Si vedrà...".
Anche la Cisl e la Uil considerano il rinvio dei rinnovi contrattuali "un'arroganza inaccettabile" da parte del governo. Abbiamo, dice la Cisl, un contratto vigente quadriennale con il primo biennio già fatto, non si può modificare in corso d'opera.
"Per questo voglio annunciare al mondo che la politica di questo governo non è una questione di statali. Ma di politica contro tutti i lavoratori".
Dall'opposizione sembrano pronti a darvi man forte. I Ds sintetizzano così l'azione del governo: l'Italia è sotto osservazione per i conti, dal Sud si torna ad emigrare, mancano politiche a favore delle famiglie, delle donne e dei ragazzi....
"E adesso si aggiunge un'operazione mistificatoria nei confronti dei conti pubblici che risultano fuori controllo".