vari kataweb: Nessuna tolleranza va subito licenziata»
Con queste parole il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni ha annunciato l’avvio della procedura per il licenziamento in tronco dell’insegnante di Milano.
Nessuna tolleranza va subito licenziata» |
ROMA. «Di fronte a comportamenti di tale gravità è solo una la risposta possibile: tolleranza zero». Con queste parole il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni ha annunciato l’avvio della procedura per il licenziamento in tronco dell’insegnante di Milano. «Le centinaia di migliaia di insegnanti seri della scuola italiana - ha aggiunto - non meritano di essere screditati da pochi irresponsabili». Come previsto dalle nuove norme disciplinari volute dallo stesso Fioroni, la decisione è stata presa dal direttore scolastico regionale della Lombardia d’intesa con il ministro.
Plauso al ministro è arrivato dalla senatrice dell’Ulivo Vittoria Franco, presidente della commissione Istruzione. «Il comportamento della maestra - ha detto - è uno di quelli che non si tengono neanche per scherzo. Bene ha fatto il ministro a procedere con il suo licenziamento. E’ un comportamento da condannare e da prevenire, anche per evitare che la scuola, che gode di personale molto valido, venga identificata attraverso i comportamenti di alcuni». Anche per la scrittrice fantasy Moony Witcher «l’episodio deve far riflettere senza gettare fango sul corpo dei docenti» e «bene ha fatto il ministro a prendere seri provvedimenti». Il segretario della Flc-Cgil, Enrico Panini, ha chiesto poi che «si faccia immediatamente luce su un episodio gravissimo» sottolineando che «la scuola italiana non è quella che esce da questa brutta vicenda».
Secondo Valentina Aprea (Fi), invece, a questo punto «il problema di una formazione iniziale rigorosa che comprenda anche la valutazione psicoattitudinale all’insegnamento non è più rinviabile» così come «non è più accettabile che i docenti in servizio non siano mai valutati». Ma per Giovanni Campana, dell’Associazione docenti italiani, «i test sono uno mezzo troppo povero e insufficiente da un lato e troppo rischioso dall’altro». E anche per lo psichiatra Massimo di Giannantonio «i test sono inutili» e «il taglio della lingua non è un gesto inconsulto che capita per caso, ma il culmine di un processo patologico». (m.v.) |