vari kataweb: Contratto, più risorse, no ai precari
La scuola protesta: in cinquantamila sfilano contro la manovra
Secondo Cgil-Cisl-Uil ha scioperato tra il 65 e il 70% dei docenti e del personale ausiliario
ROMA. In piazza per protestare contro la finanziaria e per chiedere maggiori risorse, rispetto degli impegni contrattuali, lotta al precariato. Per questo 50 mila lavoratori della scuola - secondo gli organizzzatori dell’iniziativa - sono scesi in piazza a Roma per sollecitare il governo a favore della scuola pubblica e di qualità. E’ sempre ieri i lavoratori del settore - sia docenti che personale tecnico ed amministrativo - si sono astenuti dal lavoro. Secondo i sindacati di categoria l’adesione all’azione di lotta è stata del 65-70%. L’affondo al premier Romano Prodi è venuto dal leader della Cisl Raffaele Bonanni che dal palco ha tenuto a dire: «Noi abbiamo avuto solo miserie che equivalgono a 8 euro al mese, ci sembra perfino una provocazione. Non sono state predisposte le risorse necessarie per il rinnovo del contratto 2008-2009. E’ la prima volta che ciò accade nella storia della Repubblica».
E poi: «Spero che Prodi si faccia sentire perchè ieri ci sono stati 100 mila impiegati pubblici in piazza e non si è fatto sentire. Oggi ci sono i dipendenti della scuola e spero che almeno con noi si faccia sentire e ci comunichi che le parole date saranno mantenute». I manifestanti hanno sfilato per il centro della capitale fra colori, palloncini e musica. Dietro le note di ’Dove vanno i marinai’ il corteo è partito da piazza Bocca della Verità per arrivare a Piazza Navona, questa volta sulle note dell’Inno di Mameli.
Lo striscione della Flc-Cgil, Cisl-scuola e Uil-scuola recitava «Per una scuola pubblica di qualità riconoscere e valorizzare il lavoro». «Siamo scesi in piazza - ha affermato Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil - per lanciare un messaggio chiaro a Fioroni e a Prodi: sulla scuola non si scherza. Vogliamo le risorse per il rinnovo contrattuale e che si cominci a dire basta ad un insopportabile precarizzazione dell’insegnamento e della scuola». Secondo Paolo Pirani, segretario confederale della Uil, «Nella scuola non si può fare il gioco delle tre carte: il governo ha assunto con noi degli impegni nel memorandum. Nei prossimi tre anni ci saranno due miliardi e mezzo in meno di risorse. Non si può fare scuola di qualità facendo le nozze con i fichi secchi. Queste persone meritano dal governo risposte a cui non possono essere fatte promesse vane o parole vuote».
Dal sindacato sono arrivate critiche anche alla finanziaria: «E’ bulimica - ha sottolineato Francesco Scrima, segretario generale della Csil scuola - per la richiesta di impegno e responsabilità e anoressica per le attenzioni e pure gli investimenti». A suo avviso, questo sciopero «è la prima risposta contro la finanziaria che non prevede risorse per il rinnovo del contratto della scuola, privandola di un sacrosanto e legittimo diritto di aver riconosciuto impegno e lavoro».