Valutazione, si cambia (forse)
Decreto rinviato al prossimo cdm
Il primo esame è stato parziale. Se ne riparlerà al prossimo consiglio dei ministri, probabilmente il 24 agosto. Forse. Il decreto che riforma il sistema di valutazione delle scuole (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 9 e 10 agosto) si è infatti arenato all'esame preliminare di Palazzo Chigi: ci saranno nuove modifiche prima del via libera formale. Se non uno slittamento a settembre, vista la richiesta giunta dalla Cgil scuola.
Il sistema delineato ad oggi prevede che la valutazione serva a individuare i deficit organizzativi e di didattica. Come? Con un nucleo di esperti-osservatori che saranno inviati, sotto l'indirizzo e il coordinamento dell'Invalsi, l'istituto nazionale di valutazione guidato da Paolo Sestito, nelle scuole per capire i problemi e realizzare i miglioramenti possibili. Gli esperti saranno individuati dal ministero in un secondo momento. Ma non ci sarà nessuna penalizzazione per il docente o scuola che rende di meno, così come nessun premio a chi eccelle. Perché la retromarcia rispetto ai proclami di meritocrazia del precedente governo?
Premiare il merito è stato il vessillo degli ex ministri della funzione pubblica, Renato Brunetta, e dell'istruzione, Mariastella Gelmini, (molto) prima ancora di Luigi Berlinguer, che da ministro di sinistra fu costretto a dimettersi a causa delle proteste di piazza contro il cosiddetto concorsone. Nei fatti tutti, a destra e a sinistra, hanno provato quanto sia difficile valutare le performance del personale e delle scuole, perché mancano indicatori certi e scientificamente validi, perché i sindacati sono tradizionalmente contrari a importare sistemi di differenziazione dei salari di stampo privatistico. E poi perché servono risorse fresche che non ci sono.