Valutazione dei presidi, si parte
Le Linee guida alla firma del ministro, prima scadenza a fine settembre. Ecco criteri e documenti
Alessandra Ricciardi
Il meccanismo, nei suoi vari passaggi e contrappesi, è stato oliato fino all'ultimo. Ora è tutto pronto. Le Linee guida sulla valutazione dei dirigenti scolastici sono sul tavolo del ministro dell'istruzione, Stefania Giannini. ItaliaOggi le ha lette. Saranno licenziate e inviate a direttori scolastici regionali e presidi nei prossimi giorni.
La valutazione dei dirigenti, prevista dalla riforma della Buona scuola, legge 107/2015, avrà effetti sul rinnovo degli incarichi e sulla retribuzione di risultato. La direttiva madre, la n. 36 del 18 agosto, ha fissato quattro livelli di giudizio, legati al raggiungimento degli obiettivi: pieno raggiungimento, avanzato raggiungimento, buon raggiungimento, ovvero mancato raggiungimento. Caso quest'ultimo che, dopo un confronto con l'interessato ed esperite le eventuali azioni di supporto, potrà portare al trasferimento del dirigente ad altro incarico e nei casi più gravi al licenziamento. Il punto di riferimento generale, mette in chiaro il documento, è il traguardo triennale previsto dal Rav, il rapporto di autovalutazione, mentre oggetto della valutazione sarà l'andamento annuale, l'avvicinamento, riscontrabile dai dati a sistema, rispetto agli obiettivi.
Nel giudizio peseranno le capacità organizzative e di conduzione unitaria della scuola, per un 60%, rilevate attraverso vari documenti, Rav, Snv, la distribuzione del Fondo di istituto e i documentidi indirizzo della scuola; la capacità di valorizzare le risorse professionali, l'impegno e il merito dei singoli conteranno per un 30%. In questo caso farà testo il fondo per la valorizzazione del merito, ma anche il piano di formazione, la ricerca, in generale la gestitone delle risorse umane. Il 10% del giudizio complessivo dipenderà invece dall'apprezzamento dell'operato all'interno della comunità professionale e sociale. E dunque conterà il giudizio dei docenti, rilevato attraverso un questionario, con dati e riscontri anche da parte degli stakeholder.
Il direttore, in base alla valutazione dell'azione dirigenziale e dei risultati conseguiti, stila ogni anno i provvedimenti di valutazione a seguito dell'istruttoria effettuata dal nucleo di valutazione. Il punto si farà alla fine della durata triennale dell'incarico. Nel caso in cui nel corso dell'anno si evidenzino degli elementi di giudizio che possono condurre a un giudizio negativo, il direttore potrà convocare l'interessato, per un primo contraddittorio. Contraddittorio garantito anche alla fine del triennio, per la valutazione complessiva.
Per l'anno che è appena iniziato ecco le scadenze: definizione e consegna degli obiettivi dal direttore regionale al preside entro settembre 20156; formulazione del piano regionale di valutazione entro dicembre 2016; da gennaio a maggio 2017 si terrà l'autovalutazione annuale da parte del dirigente, che resta il passaggio fondante dell'intero processo, attraverso un format comune sulle azioni realizzate e i risultati ottenuti; entro agosto 2017, la valutazione di prima istanza da parte del nucleo, con eventuale visita presso l'istituzione scolastica. E valutazione da parte dei direttore, con riferimento al lavoro di prima istanza del nucleo. Il direttore potrà anche discostarsi dal giudizio del nucleo, lo dovrà motivare.
Entro dicembre 2017, infine, ci sarà la restituzione dei riscontri della valutazione da parte del direttore, obbligatoria in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, a richiesta dell'interessato in caso di valutazione positiva. «Il direttore comunicherà comunque i dati generali sui risvolti della valutazione annuale a tutti i dirigenti in una dimensione di orientamento e sviluppo della professionalità». Corsi di formazione per i direttori regionali saranno avviati a breve.