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Università, sorpresa confermata: le matricole ricominciano a crescere

Per la prima volta dopo dieci anni risalgono le iscrizioni: sono 271.119, il 2,2 per cento in più. Otto su dieci arrivano dai licei. Il 5% di nazionalità non italiana.

11/03/2016
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la Repubblica

Corrado Zunino

Ora è ufficiale. Dopo 10 anni di discesa, le immatricolazioni universitarie tornano a salire. Come aveva anticipato "Repubblica" lo scorso 18 gennaio con un lavoro di controllo su 70 università italiane (https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/01/18/universita-lanno-della-svolta-tornano-a-crescere-le-matricole23. html), i post-maturati tornano negli atenei italiani. Nell'anno accademico 2015/2016 gli immatricolati sono complessivamente 271.119: 6.000 in più rispetto allo scorso anno, più 2,2 per cento. E la crescita diventa del 3 per cento se si guarda solo ai nuovi iscritti nel sistema di età non superiore ai 19 anni. Sì, il 2015-2016 è davvero, da questo punto di vista, l'anno della svolta in accademia.

Secondo la lettura delle statistiche da parte del ministero dell'Istruzione e dell'Università, la mappa delle immatricolazioni caratterizza tutte le diverse aree del Paese: più 5,2 per cento i nuovi ingressi nel Nord-Est mentre il Sud - come già avvistato da "Repubblica" - non riesce a uscire in maniera omogenea dalla crisi: -2,1% nelle Isole. La maggioranza degli immatricolati di questa stagione sono 19enni (74,7%), a dimostrazione del fatto che l'ingresso all'università avviene soprattutto nei primi anni dopo il diploma. Resta predominante la presenza femminile (55,2%). I diplomati del Nord tendono a rimanere maggiormente nella propria area geografica, mentre un diplomato su quattro del Sud e delle Isole sceglie un ateneo del Centro o del Nord.

Gli immatricolati sono per il 5% di nazionalità non italiana e, in linea con la presenza della popolazione straniera sul territorio nazionale, sono maggiormente rappresentati: i rumeni (14,7%), gli albanesi (12,6%) e i cinesi (9,2%). Guardando alle scelte degli iscritti, emerge una più elevata attrattività della macroarea scientifica e della macroarea sociale, scelte rispettivamente dal 36,3% e dal 33,8% delle matricole. Solo nell'area scientifica i maschi sono predominanti: il 62,4% delle matricole.

Più della metà dei diplomati si sono iscritti quest'anno a un corso di laurea subito dopo l'esame di Stato. Il tasso di passaggio mostra un massimo nel Nord-Ovest (54,1%) e un minimo nelle Isole (43,6%). Le regioni con il tasso di passaggio più elevato sono Lombardia, Liguria, Marche, Abruzzo e Molise; le regioni in cui i ragazzi presentano meno propensione a proseguire con lo studio universitario post-diploma sono Sardegna, Sicilia, Campania e Puglia.

Anche nel proseguimento degli studi la componente femminile è più numerosa: il 55,6% delle neodiplomate si iscrive all'università, mentre la percentuale relativa agli uomini è pari al 45%. Al crescere della votazione al diploma aumenta anche la propensione ad immatricolarsi: oltre il 90% delle eccellenze sceglie di continuare gli studi all'università, mentre la percentuale scende al 22% tra coloro che hanno ottenuto 60/100. I diplomati che hanno conseguito una votazione eccellente si iscrivono prevalentemente a corsi dell'area di ingegneria.

Otto immatricolati su 10 provengono dal liceo. "La bassa percentuale di immatricolazioni tra gli studenti degli istituti professionali e tecnici", scrive il Miur, "è dovuta anche alla possibilità di proseguire gli studi con percorsi di formazione terziaria non universitaria, come gli Istituti tecnici superiori. La scelta del corso di laurea è influenzata dal tipo di maturità conseguita. I diplomati del Classico prediligono l'area giuridica e letteraria; quelli dello Scientifico ingegneria, economico-statistica, geo-biologica e medica; il 34,5% degli studenti con maturità linguistica prosegue gli studi nella stessa area; area insegnamento e politico-sociale sono i graditi per i diplomati di Scienze umane. Area economico-statistica è la più scelta fra i diplomati con maturità tecnica nel settore economico indirizzo Amministrazione, finanza e marketing; linguistica (30,3%) per i diplomati dell'indirizzo Turismo.

Ancora, area economico-statistica e ingegneria per i ragazzi provenienti dagli Istituti professionali settore industria e artigianato; area agraria per quelli degli indirizzi Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera.


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