UNIVERSITA'/ PANINI (CGIL): NUOVI FONDI PER TRIPLICARE LAUREATI
L'economia va meglio, ora servono risorse per rilanciare atenei
Roma, 30 mar. (Apcom) - Per rilanciare l'Università italiana il governo stanzi con urgenza dei fondi finalizzati ad investire nella conoscenza, a creare una governance adeguata e all'assunzione di 20.000 ricercatori e a triplicare il numero dei laureati: la proposta è stata stilata oggi a Roma da Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, durante la seconda giornata del convegno 'Il ruolo dell'università per la crescita del paese'.
"A fronte di una economia generale che va meglio - ha detto Panini - è incredibile che non ci siano fondi per rilanciare nei fatti la centralità delle università e per ridurre la piaga del precariato: quel che occorre è far seguire al Memorandum sulla riforma universitaria, attualmente in fase di attuazione e di concertazione con i sindacati, delle scelte nel Dpef ben diverse dalle precedenti. Ben venga anche l'accesso al 'tesoretto' che il Governo ha a disposizione con l'extragettito".
Panini ha anche affermato che un paese moderno non può fare a meno "di valorizzare e tutelare un'università di qualità e di massa, capace di diventare un luogo di cultura nel territorio: il diritto allo studio - ha spiegato - deve diventare un fatto reale e i laureati devono triplicarsi".
Il segretario generale dei lavoratori della conoscenza ha in particolare voluto ricordare che è urgente "la stabilizzazione di 20.000 nuovi ricercatori, ma anche di tanti tecnici amministrativi che operano da anni e anni negli atenei senza garanzie occupazionali".
Al pari di Giglielmo Epifano, segretario generale della Cgil, Panini ha indicato "nel 'tesoretto', dopo che in Finanziaria non è stato fatto molto per l'università", la fonte economica cui attingere per rilanciare il prima possibile il mondo accademico.
Secondo Panini andrebbe rivisto al più presto anche l'attuale "sistema accademico del 3+2 che ha fatto proliferare i corsi di laurea senza studiare a priori la loro spendibilità sul mondo del lavoro: ciò che serve - ha concluso il leader della Flc-Cgil - è ridare invece un'identità e un'omogeneità attraverso una presa di responsabilità di tutte le parti coinvolte, ad iniziare dal ministro Mussi e dalle stesse università".